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Giulio Diener
Le 24 poesie di Giulio Diener
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Son mai giunti i giorni di rose e di narcisi?
Dolce speme conducimi a questi,
conducimi all’ardore d’un bimbo giocoso.
Mai vidi tante notti senza luna,
che d’un nero fecero i mari .
mai tanto oblio nell’animo udivo ...
quanto sognavo di colmar
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Folate di vento scardinano tutto:
il bel narciso cresciuto e la foglia secca d’autunno,
ma non la rosa,
lei
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al tramonto quest'antro sarà nero,
al risveglio d'un altro colore.
il sole ci illumina entrambi,
le nostre paure più cieche
coprono quegl'antri.
non le nostre ombre si sovrapporranno,
se con le spalle affaticate,
saremo noi
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Astratto.
Le nostre idee,
i nostri pensieri.
Astratto
ciò in cui crediamo,
troppe volte.
ciò che vogliamo toccar
pur non sapendo
che sia questa essenza,
Noi tentiamo,
minuscoli in confronto,
attanagliati dalle stesse
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Irradiando, questo lume
spegne i nostri sensi,
d’una realtà bruciata,
d’un futuro vicino,
una percezione soffusa
è ciò che rimane.
Sfocato è l’eterno,
invisibile la consapevolezza.
E la luce permane,
macchia ogni
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Ricordo ancora quelle fronde insonni,
il gelo ardente di quell'eterna notte e
la fortuna che non mi lasciò riposo,
forse sognavo la sua voce.
L'aria tremava tra i raggi dell'alba,
i sospiri irradiavano lucide ombre
che bloccarono ogni
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In alto alla cresta ghiacciata,
fissavi l'abisso eterno,
continuavi a strillare;
d'impulso
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Scintillano i fuochi di bragia,
infiammati da millenni,
inseguiranno gl'astri che conobbero
quando del proprio soffio non ebbero mano
e mai si estingueranno,
divergeranno all'infinito.
Vivendo così non esisteranno infime
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vorrei seguire le tue orme,
riuscir a voltarmi
verso il nostro cammino
ch'allude ancora agl'astri miei
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tu ch'ogni mattina
attendi a fianco al mio letto,
sperando ch'io mi svegli,
ma tanto voglioso d'amore
mi strusci il muso sul braccio
in cerca d'affetto.
durante le buie notti,
tu sei sempre al mio passo,
pur avendo più terrore di
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ti girò le spalle
e ti rubò l'anima,
incise il suo nome nel tuo sangue
per
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| straziati urli si odono,
coprono i sibili infernali
e le piogge di piombo
che attraversano i loro petti,
scavando nell'anima d'ognuno.
che resta oltre la speranza?
i sofferenti son già avvinti
vedendo il volto tracotante di odio
di
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| Travolto e ferito
sulla polvere
senza speranze.
Mi rialzai morente
contro l’uragano
che distrusse
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Al sorger della luna
m'immergo in soli mai visti.
Finalmente i gemiti e gli spari più non odo
e dimentico le sanguinanti croci
in cui credetti un tempo.
Così esondano nuovi candidi astri,
sfiorati dagli austri aurei appaiono
ed
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Dal mezzo d’un bosco insonne
D’un mare senza sogni
i tuoi occhi m’han rapito
vidi una nuova galassia
pacificata da comete argentee
schiarite dall’aureo bagliore lunare
queste, le notti m’illuminarono.
Lacrime di speranza
inondano il mio
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| Altre persone innocue,
cigni argentati,
foglie s’un albero in autunno,
giungono a Dio per dolo della nostra destra.
Arma di giudizio è l’uomo!
Mai un lupo del branco,
Ucciderebbe un altro suo fratello.
Quante secche foglie sulle piante
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Vorrei averti qui,
senza venir sulla tua pietra ...
perché non sei qui?
perché sei giunto al porto?
Pur poco ti conoscevo,
ricordo brevi lampi
ch’agghiacciano ‘l cuore.
mari dorati hai veleggiato,
ma al porto hanno
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Tempeste di sangue,
dove morivano i soldati ricordo.
Mai la patria fu così in rovina,
mai queste urla si sono placate ...
ancor il gemito delle madri,
che piangono i figliuoli morti si ode ...
e di questi, solo i marmi rimangono.
Anche
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m'è parsa la viva sorte,
ch’illumina il Bondone.
Potrei dieci notti non dormir,
mirando questo sogno.
una fede che ravviva
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Perché solo un tempo c'era l’amore eterno?
Piante sradicate,
erano riportate in vita,
colombe bianche volanti verso gli
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24 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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