Quello è il filo
da seguire, cura
da rifare, misto
di te e dell’amore
che fa
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Germoglio di amore
sei l'incondizionato
pensiero di affinità,
involontario afflato
che già mi dice di te.
Risacca di passione
sei il preannuncio
del non avvicinarsi,
indeciso passaggio
del non riconoscersi.
Carne su
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Di più, più forte
t’attende la mente,
sulla linea della notte,
ti cerca più spesso,
ti pretende lo stesso,
con te vuole il viaggio.
Ti vuole amore nuovo
nell'interno dell’anima
ti porterà sull’immenso,
sulle
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Cuore mio,
che arranchi
in questo attimo
di riconoscimento,
sei l’anima
del desiderio,
su queste mani
scorre il tuo corpo,
stringi me,
cerco di te,
ora che sei vicino
in questo gioco...
l’amore che va
non si fermerà,
tra questo
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Disperso ti cerco,
per le mani dritte
ti sfioro, ti tocco
anima vagante,
sei l’eterno attimo
del riconoscersi,
attraversami ora,
con l’amore, puoi
fermarti con me,
portarmi con te,
ti ho solo goduto
istante nel tempo,
luce, non
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Frequentemente
ti seguo ancora
sui tuoi passi duri
per la strada dritta
di notte, cerco di te
tra nuvole vaganti
indivisibili io e te
eppure su vie diverse
c'incontriamo ora
e chissà quando mai
di nuovo, stella bella,
sei
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L’inconsueto esporsi
al vento, di questi tempi,
non accenna a smaltire
l’eccessivo nascondersi
dei tempi passati e andati,
solitudine sui miei passi
così compagna saffica,
non mi lasci andare libero
in queste poche righe di te,
di
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Unilatero non sono,
mille facce ho io
e le giro come voglio:
non potrei che fare
così per distrarre bene
il tempo e ciò che resta
di questa tempesta, sto
male io se dici sereno.
Il conformista non sono,
il ribelle ho io
in me e
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Mare e sabbia
del deserto, sono
già qui sull’isola
i viaggiatori di là,
sono le rose del Sahara,
emigrando, lasciano
polvere scomposta in fila,
entrando, cercano
porte di città più vuote,
sono l’altra sponda del
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| Scintilla il ceppo
di nitido ardore,
gira lo spiedo
il fagiano muore,
plana su la caccia
lo storno in libertà
viene detta per la via
la fiaba che scamperà
all'inverno, ritorna
di anno ormai in anno,
le parole che sogna
il
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Invia un messaggio privato a Enrico Taddei.
| Lascia’a da te,
lancia’a in aria
comunque ti tro’o,
anima anti’a,
ti rammento
ne’ miei pensieri.
Hae te dai- vvivo
‘un è lo istesso.
Hae i lucciconi
pe' te, omo mio,
dianzi mio oramai,
chicco di luce,
sviottoli via da me
dal
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| Distrutto da te,
divincolato ormai
il tempo frantumato,
il corpo contiene
il niente e quel che di te
resta, ritorna, appare
solo a volte, non più
il volto chiaro
della luna, non più
il lato sereno della sera,
maledetta
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| Magia di nottate
di luna, di acque
incantate e fatate,
da dove nacque
il fanciullo, solo
con pensieri su pensieri,
con ricordi che sono
volanti tra sentieri
di luce innocente,
con giochi di mente...
l'eroe e il drago,
il principe e il
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| Altalenante pensiero di te,
del circoscritto cerchio
intorno, porti novità in me,
come un ricciolo d’oro
tra le dita, scandite da esso,
come una pietra nella mano,
tolta dal sasso. Respira,
cammina altrove il ricordo
del più
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| Di corte in corte,
di castello in castello
favola irriconoscibile
ricusabile, il compito
strega non strenua,
si riduole estenuato
incantabile ancora
e scavato, è il duro
dimostrarsi bello,
gradito soprassegno
la forza
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| Cosa possa offrirti,
solo un corpo straziato
d'inesaudite richieste
pretese, svuotato
da ogni ruolo
riconoscimento...
ecco di te, converso
inestricabile corpo,
d'interminabili attese
svanimenti...
e durare su tutto, ancora
e più:
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| C’era schiena, volente due
fianchi stretti, occhi di te
ch’era la mira, del disvélo
d’una favola, splendente;
fare restare, tra le mani
luce di te, nessuna parola
non bastava, per slegare
degl’impulsi, la cattura:
hai inarcato la
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| Ria’ersi, anti’hi gesti,
pe’ la forma anti’a
sceglieresti i’-rritorno,
fin’ a codesto niente
scorda sì
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