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Francesca Sulas
Le 21 poesie di Francesca Sulas
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| Riparo all'ombra
di quel sorriso
che non si è spento...
Eppure erano tanti gli orchi
di quel passato
che tu hai sconfitto.
Ne rimane solo l'eco
che ogni tanto rinasce
cangiante
attorno ai tuoi occhi.
Gridano dolore
quando tutto
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| Era una brezza luttuosa
o forse un brivido leggero
ma stridente
ad impossessarmi il cuore
nel percorso dell’abbandono.
Gabbiani e corvi stridevano
Ma in realtà
annunciavano ciò che sarebbe stato.
Trasporto le ossa
come un
leggi
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| E ogni giorno per me
è viaggio.
Pensiero, paura e coraggio...
fango che s’appiccica alla pelle.
Come sanguisuga, prosciugandomi,
è come star in balia di un vento beffardo
che s’interseca nella mente...
scuotendo sensi e pelle,
e
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| Rimbomba il silenzio
che spara pallottole di niente.
Al dir che mira a ferir
tuonante
l’oltre del corpo
che mesto e diffidente
percepisce l’occhio...
privo di mira e colore
che mi guarda parlante.
Ma è sordo e muto
di real senso.
Riparo
leggi
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| Solfeggio di note
stonate, intrise di cattiveria,
riprodotte in quel pianoforte,
gradini in bianco e nero
di una vita invidiosa
dell’altrui melodia
che si elevano a mezz’aria
ma non in Alto.
In disaccordo
con quella chiave arrugginita,
non di
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| Slego
la trama grigia
della mia malinconia,
aggomitolandola
e chiudendola
in un angolo nascosto.
In quel posto
in fondo al cassetto dell'anima
che mai più voglio aprire.
Lo so che vivrò stagioni
altalenanti,
giorni privi di
leggi
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| Panni strizzati,
i tuoi fogli appallottolati
e buttati al vento
cadevano parole,
come in centrifuga
dove pelle
e cuore si separano.
Era arrivato
il tramontar dei giorni
dopo aver sofferto l’angoscia
di un sole che per anni
non l’ha mai
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| Prendo per mano
la quiete del pensarti
nell’imposizione rapida
del far giornaliero
tessendo le immagini
del mio amore,
fino a che il riposo
m’impongo
alle ossa
tra cuscini di rose e malva,
che conservano il tuo profumo.
E mangio piatti di
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| Chissà se domani
avrò ancora parole,
per colloquiare con il cielo...
Mentre oggi diventi nuvola,
levo schegge dagli occhi
smerigliando dolore...
scintille che vedono
l'ombra di un fiore
appassito.
Ma ora no,
non ho parole,
quelle
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| Srotolo i pensieri,
mangiando curiosità,
negli occhi che m’incrociano,
come i pescatori
intenti a rimagliar le loro reti.
Raccontano chini, in silenzio,
fiabe di sirene e lucciole
nel via vai notturno.
E’ un cielo spento
di stelle e
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| Rimbomba il silenzio
che spara pallottole di niente.
Al dir che mira a ferir
tuonante
l’oltre del corpo
che mesto e diffidente
percepisce l’occhio...
privo di mira e colore
che mi guarda parlante.
Ma è sordo e muto
di real senso.
Riparo
leggi
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Invia un messaggio privato a Francesca Sulas.
| Non mi perdo
in quegli aneliti di vita passati,
tramonti di
sguardi e sospiri
dei sterili momenti.
Ma nelle albe
che incrociano le tue iridi,
illuminando quel che è già luce.
In quell'oltre dove gli altri
restano vedovi di
leggi
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| Mi svesto
eliminando il peso
del superfluo del giorno,
chiudendomi solo dentro
al mio cappotto
ricamato col
pensiero delle tue mani
e del tuo respiro.
E' ciò che mi basta
nelle mie notti
per protegger
ali e corpo
e raggiungerti
nelle
leggi
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| Impotente,
in balia di questo
maestrale interiore
che s’agita come
cobra danzante
al suon del flauto
d’Eolo...
Emettendo insinuanti sibili
di freddo e malinconia
nel cesto dell’io...
Anima mia!
Ma perché
canti nenie
di una lacrima
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| Nella danza del crepuscolo,
cantano i venti dell'essere,
tremano e ruggiscono cangianti,
partorendo i nani stonati
delle mie paure.
Prendono forma con la luce
all'imbrunire.
Conficcandosi nelle ellissi
della mente.
Fonofobia... assordante.
Non
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| Stelle illuminano
il cammino
degli eremi poeti
che van per la notte,
spiriti in pena
senza colpa,
ma sono ladri di sogni
che come gatti
in giorno di lutto
attendon cibo di anime
per la loro sapienza.
E chi dice che andar al buio
è
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| Mi fermano i passanti
tra la via della colpa
e della remissione.
Raccontano sentimenti
e folli gesti,
amori perversi
e sguardi malati.
Si ergono fieri
i fiori della superbia
e dell'avarizia
che adornano
dei rei confessi,
i viali.
Odori
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| E mi riscaldo
al fuoco vivente
delle tue mani
che mi esplorano,
inebriandomi i sensi...
in quelle mani
dove ho letto
quel "noi"...
prima che nascessimo...
mani che mi fan sentire
caldi brividi
sotto le quali mi perdo
fino a
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| Sguardo invisibile su di me,
scudo e rifugio
nelle notti tormentate
nel mare in tempesta dell'essere.
Il mio essere fragile
e ora... in tumulto...
Sensazioni che scuotono e tremano nell'anima.
Presenza costante di brividi interiori...
Il
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| Ho varcato le sponde delle tenebre,
camminando al buio,
la notte,
come apolide spettro,
cibandomi di stelle e aneliti di vento,
che mi portavan il tuo flebile richiamo...
Sedendomi alla foce
del fiume di parole
che straripano
ma che si sentono
leggi
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21 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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