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Giacomo Alaimo
Le 24 poesie di Giacomo Alaimo
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Riposa tra le tue ninfe sinuose,
dolce dio immortale,
stenditi tra la lussuria dei tuoi cipressi
e cogli ogni fuggente raggio di luce.
Con la tua fresca parvenza danza,
trascina il tuo mantello di salici
che scandiscono le tue fonti,
in un ritmico
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Domani mi addormento nei tuoi occhi,
il mio corpo una mezzaluna fertile tra le tue cune,
giacigli delle mie stanchezze.
Volano le spighe strappate alla terra,
da quando cielo è cielo, ma rinascono le messi,
la terra fa suo il seme, ancora.
Le
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Copriti le membra, creatura oscura,
che m'ingravidi i pensieri e partorisci i miei sogni,
mangiami l'anima, e se ancora non ti basta,
sciogli le palpebre e del cuore quel che resta.
Prenditi i miei occhi, sebbene debba vederti,
fanne ciò che
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Sento ancora quel tuo profumo di casa,
quella fragranza che le mura assorbono
per quanto è buona,
e ne fanno armonia con l'aria.
E il tuo sguardo indimenticabile,
di semplicità e sorpresa,
pieni di sonno i tuoi zigomi,
crollano
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Tu che scivoli,
tra fantasie vergini,
tu che vaghi,
nel subconscio dei miei occhi,
tu che scivoli,
tra i profumi più intensi.
Che mi colpiscono il volto,
come schiaffi di petali
quando si rischia d'annegare
nelle fiabe.
Tra i fuochi
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Le mani ferme alla pancia tremante,
ansimi di vita che carpiscono
al tempo qualche parola
di troppo sul futuro.
Baluginio stravagante di prismi e colori,
l'amore,
che al fioco fuoco della vita
porta calore.
Strade che portano alle città
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La simmetria dei tuoi arti,
flessuosi,
trafitti dai raggi,
i tuoi capelli come aghi d'oro,
grezzi,
riflettono tra cascate di calendule
mentre sboccia la primavera.
E mi sento gridare guardandoti,
perché inspiegabile è
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La si vede da lontano,
e i brividi scendono sulla schiena,
un po' come le gocce lontane.
Gli occhi del bambino tra le finestre;
trema di terrore,
mentre il sole gioca a nascondino.
I flagelli rumorosi si abbattono sulla terra,
e il vento sibila
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Le porte non sono mai state così sicure,
così certe della loro destinazione.
E ad ogni scalino mi sembra
di scivolare,
tra i mille sorrisi,
e i quadri dei nostri ricordi,
tra i muri più belli
e quelli un po più
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Il ponte pieno di nebbia,
un ramo solca il viso,
è la volta di un sogno
o di un magnifico sorriso.
Il tamburo batte forte,
scandisce anche gli attimi,
la nebbia invade gli occhi,
il marmo della pelle.
Ed è quando si cerca il
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Tra i confini della più sperduta terra,
senza una fine.
Non provo a toccare la mia pelle,
perché anch'essa è confine
della mia visione inesplicabile.
Domande non sorgono,
né buie o lucenti,
creazione fittizia
di un
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Giacomo Alaimo.
La città di sera ha le tue labbra di carne,
nei bordi sfregiati di asfalto.
Rivedo le tue ciglia,
tra le palme che si intravedono,
in qualche campagna isolata.
Anche i tuoi occhi hanno un aspetto nuovo,
li vedo nei riflessi dei bolidi
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Il più alto brandello di cielo,
che ancora brilla lì sotto,
le speranze più prossime del mondo
che piovono ormai a dirotto.
E ritorna l’acqua nei fossi,
a far ribrillar le alte dune,
quel fascio di luci imminente,
l’afa del
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È l'ombra del dolore
che torna a ricontrollare i miei passi,
quella percezione
che a volte non ha senso,
quel sogno mal riuscito
dove le perfette linee dell'inconscio
sembrano sbiadite,
dove i colori si confondono
ed è
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Muovon le braccia e parlano,
le marionette in questo spettacolo,
che da quando vita esiste,
sempre aperto è
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Rimane solo un usignolo
alle porte della mia anima.
Rimangono solo le speranze futili,
le marce del rimpianto nell'eterno
lamento... qualche ricordo,
un paio di sorrisi,
che ora muoiono all'ombra dell'ultimo pianto.
Qualche specchio
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Io son quel che non è,
il vento di settentrione,
l'aria marina, la roccia, il sorriso della gente,
le cicatrici delle persone, ciò che era,
è, o verrà nel nome dell'ignoto.
Son quello che vi ha dato la vita, ma
non vi
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Saremo l'estate intrusa nell'inverno.
Saremo quelle stelle morte che vivranno.
I prolungamenti dell'aurora
incombono sui nostri capi,
frangiando il cielo in ampie pianure azzurre,
che, sfumando, danno il colore ai sogni...
E invece noi siamo
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Svelerò ogni tua timida,
nascosta sinue per scoprire
dove nascono i sogni.
Viaggierò tra i greppi della passione
per riscoprire nuovamente
l'essenza della vita.
Ti amerò insieme alla nostra
immensità e alla
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Ricordo i tempi dei bei dopo vespri,
dove come il mare cancellava il sole,
i baci interrompevano le parole,
ora incespico nei dispiaceri
e la tristezza come penna,
traccia lacrime, che scorrono nel viso come Senna,
frutto di reminiscenze
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24 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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