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Silvia Atepi
Le 16 poesie di Silvia Atepi
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Mi sento vuota e persa
senza la mia altalena di pasta frolla
senza le mie nuvole di zucchero
senza il mio salice di sale .
Son lacrime dolci che ora verso
in questo torrente
ove scopro, commossa,
l'immagine mia più vera.
Piccola e
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Ti definisci vecchio
d'antiche spoglie vestito
ma di saggezza mi nutro
- o padre- guardandoti ora.
Ti ho amato tanto
ed ancor più oggi t'adoro.
Risplenda il tuo eco
su questo mio figlio
che tra le braccia ti porgo.
E non
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Le parole dell'amore
sono respiri sottratti al vento
sono attimi rubati al tempo
Mio tormento, tu
eternamente avvolto
in sorde righe
del mio flemmatico lamento.
Le parole dell'amore
non si giudicano
né si pretendono.
In ogni
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Esanime fiore
destati nel mio cuore.
E se le tue radici serpeggeranno,
sopite saran
le gravi briglie della mia anima.
E se dai tuoi occhi sgorgheranno lacrime,
sarà linfa vitale
per questa scialba corazza di fango.
E se fossero
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Non guardarmi con il vuoto nell'anima.
Tempo perso oramai è
pretendere d'obliare la buriana
che ho dentro,
solo per il gusto d'inebriarmi di te,
dei tuoi giochi impertinenti.
Eran tue le mie colline
fatalmente limate
dal disperato
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Occhi dentro gli occhi, sguardo padrone.
Ed è nuova sfida.
Sogna mentre il cielo rapito dalle nuvole
ci porge il benvenuto.
Un abbraccio caldo, accattivante
ruota intorno a noi.
In questa spiaggia sperduta
la danza ha inizio.
I corpi
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Digerire il mondo in un frammento di vuoto
e ruotarti sempre intorno,
tu, perno incandescente della mia esistenza,
sublime sussurrio di una mente
annegata in spinosi ricordi.
Eri roccia levigata dal mio tempo,
tu, ramo soavemente intarsiato
da
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Atroce quest'assenza che mi dilania l'anima
i miei rauchi latrati non hanno più ragione d'essere.
E ti plasmo, ancora una volta,
in sbiaditi contorni di un profilo ormai perso.
Mi hai chiesto parole da ricordare.
Ma come potrei, amore,
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Piccoli dettagli dai tuoi sguardi
irriverenti, svuotati di candidi colori,
colmi di un animo raggrinzito dal tempo.
Ed ancora domandi.
Sommesse le impronte del tuo corpo sul mio,
spesso macigno vacillante sui miei sensi.
Sei vecchio per i diamanti
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Ti osservo,
pino attecchito nel mio cuore
da fori colmi d'infinita essenza
-dolce anima- implorando silenzi
al battente scrosciare dei tuoi discorsi,
resina di parole che hai deciso di versare.
Lacerata è la mia crosta dai tuoi
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Rastrelli la mia pelle
come erba al giardino d'estate
che il vicino di compiacimento si sazia.
Sotto le tue contuse unghie
stride forte all'opposto la mia rasa risata.
Anelavi a scorticarmi l'anima senza accorgerti che
simile ad un fringuello
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Non ho parole per questa notte
gremita di pallide ombre.
Solo pensieri sfiniti.
Come maschera di vetro
contemplo i miei spazi
in frammenti di specchio
storditi nel cielo.
Ascolto immobile questo cuore,
fiato affannoso di un Dio
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A che serve scagliare parole contro un cielo inerme,
piccolo uomo,
cosa cerchi nelle tue lacrime,
cosa pretendi di carpire da questo folle mondo
che indolente limiti.
E non ti basterebbero venti occhi per stanarne il mistero
e non ti basterebbero
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Ora dovrei fissarti negli occhi
e ricordarti ciò che sei.
Preferisco alienarmi
in una carezza ceduta al mio cane
che intende sicuramente più di te
su certe parole.
Sei cenere d'oro,
smunto bagliore di ossa
accostate per
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Uno di tanti, quando tanto è tutto
e la mia testa offusca la mia anima.
Fuoco che arde quest'idea di te,
leggero iceberg che muore sotto queste dita.
Riusciresti a penetrare nel labirinto di sempre,
nei ricordi più vicini cerchiandoti
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Io attraverso i tuoi occhi
ho incontrato attimi
che più non oso guardare
mio tenero amante
Solo attraverso i tuoi occhi,
io, ansimante e irrequieta
succhiavo ingorda la vita
e fino alla fine, sfinita,
assaporavo la sublime dolcezza
di un
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