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Eleonora Strazzante
Le 62 poesie di Eleonora Strazzante
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Potessi rivivere le mie lune
negli angoli oscuri del tuo letto,
rievocherei la notte
con l'enfasi bruta
di un piacere senza fine,
mescolando l'innocenza
all'impero ormai perduto
del mio affanno.
Oh pena!
Oh lunga gioia mai
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La mia anima è una tomba,
dove vermi scalciano impetuosi come fari spenti
immersi in un fondo inabissale.
S'agita il tempo nel mio cervello stanco,
mostro vecchio,
col suo male antico
schiacciandomi coi ricordi.
S'alza il giorno
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Ho mutato il mio sangue con l'inchiostro vivo della mia pena
e ho svuotato il sonno
col dispiacere dell'alba assorta in lembi d'oltremare.
Nel ciglio perduto del dubbio,
ho pianto il tuo Nome come elegia funebre,
mendicando la pace in anfratti
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Ascolterai anche tu?
In un sapor vago di notte,
strepitare d'inquietudine la pioggia
in zampilli nostalgici e ripensar con essa,
forse,
al sogno tuo infranto
nel debole chiaror di una luna stanca
che canta lontano il tempo tacito
di ciò
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Ho conosciuto il rimorso delle stelle,
mentre brillavano senza aurora
tra i rimpianti dei fiori e l'immane calma delle tempeste.
Ho conosciuto le danze spietate di spiriti
nelle delizie dei tormenti
sorte da un mare sfrenato di nere
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E cadde così nell'oceano
la mia speranza di trovarti
dal quale un tempo era sorta.
E felice muoio,
annegando il mio delirio stretta al tuo petto
mentre insieme sprofondiamo negli abissi.
Il battito del cuor mio s'estingue
e al fulgido
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Emerge in me l'oscura Fede
e dritta s'avanza
in pavida speme,
verso il candor muto
di visioni sognanti e cupe.
Nei sensi colmi di pace,
rivedo il mutar mio
fiorente in silenzi di loto
e in purezze d'alloro
le viole in boccio
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Raggiungimi, adesso!
Nel turbinio di un delirio senza fine.
Adesso ti voglio,
come godimento feroce
impresso sulla pelle che s'agita.
Voglio il tuo tocco di peccato
marchiarmi di delizia
il seno nella sua estasi d'avorio.
Ancora ti
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Bianco velato di suoni assorti
in note raminghe
è l'inceder vago dei tuoi pensieri.
Questo sogno!
Naufragando baci
verso stelle senza luce.
Voglio mani forti
reggermi l'anima
in declivio come un fiore,
mentre il giorno
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T'amo in frammenti scarlatti della sera,
e ancor più t'amo perché sei distante e silenzioso.
Ti sto amando mentre sogno,
mentre piango il giorno che nasce,
mentre derido i platani che sussurrano il mio affanno.
Non posso amarti
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Un giorno mi sedetti in un prato
in cui la rugiada imperterrita regnava.
I miei occhi,
che tenebre bramavano,
scoprirono il sole che indugiava pallido
sui Monti annebbiati.
Vidi i tuoi occhi o Sera!
Nei loro solchi amorfi il mio sogno si
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Invia un messaggio privato a Eleonora Strazzante.
Oh Dio tacito e verecondo,
son forse passati i giorni tuoi felici
per aver fatto nascer me,
creatura senza colpe, con la tua ira,
in su quest'epoca maledetta?
Volle forse il Fato
accantonar il verdetto tuo
rimirando il cielo
e concedermi,
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Muto ardore,
quasi tossico,
brulica nel tuo cuore
Amore!
Giovinezza non più ti sorride e,
nel languore tuo casto,
la putredine si diffonde
e il desiderio
dinnanzi al mare
quasi ti uccide.
Nel vento,
come ferite,
balzano le mie
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Ruota la notte,
in spirali di spergiuro
e affoga candida la sua ferocia tremante
in ferite d'alba tra solitudini di baci.
Ruota la notte,
avida e rassegnata
in rovine perdute nel tempo
e non s'accontenta di perdere
i suoi occhi infiniti
nei
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Felice me ne vado tra fiamme gelide
nel grembo della Madre,
in cui posi fine al mio tormento
tra voluttà ed affanni.
Oh gioia di un canto lontano,
a levitar verso te viaggia il mio essere,
sospinto nel delirio a me più dolce
come
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Non amarmi Uomo,
perché io sono l'instabilità!
La fugace attesa di un attimo
che sfuma al tramonto.
La fuga improvvisa verso lampi di stelle
che si estinguono al mattino.
Non amarmi!
Non puoi!
Io sono
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Sono il demonio!
Questo mi fu dato come marchio,
quando il vizio mi concepì furioso col velluto del suo soffio infernale!
Ancora continuo ad essere la mostruosa lusinga
che tiranneggia fiera nel suo macabro oscillare,
mentre incanto, coi
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| Sia da anfore o da tombe,
il tuo nome sale in me
col suo tepore solitario
che infonde nella metamorfosi del canto
il soffio divino
che palpita dormiente.
Oh Inno immacolato!
Beati siano quei cuori,
tuo bersaglio!
Conobbi la
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| Complicità in semplici gesti
alti in una foto
in cui si conserva la grandezza.
Sorrisi che celano l'amarezza
di un addio mai pronunciato.
Abbracci d'anima,
colmi di nostalgie silenti,
rievocati in quel raduno di corpi
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In pomeriggi di calma assoluta,
in cui la mia fame voluttuosa si riversa,
la tua voce violenta
occupa i miei languidi pensieri
come fresca sorgente in cui arde
il mio vizio segreto.
Le tue parole,
alchimia del mio dolore,
come canto fertile,
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62 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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