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giovanni moi
Le 92 poesie di giovanni moi
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È quando il sole morde
che dai piedi affondati nella sabbia
si affollano i ricordi
di voglie ed aspettative
di sorrisi e di lacrime
di parole dolci
di cadute amare
di addii
senza speranza
mentre irrompe l’onda
e nel cielo lo stridere acuto e
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Quante volte
Ci parlavamo
Guardandoci in silenzio
Scrutando, pieni di apprensione,
Il nostro comune futuro
E quando
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è
questa malinconia
un soffermarsi
estatico
un sentimento
invisibile
un frantumarsi
del tempo
in ripida caduta
un
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davanti a me
questo cielo di alberi
foglie
odori
colori
che vorticano
e muri
e strade
auto
rumori
persone che corrono
si alterano
percorrono
si agitano
e scorre nel tempo il pensiero
e crescono i sogni
che trasfigurano nubi
in onde di
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ottobre nell'anima trema
e ricuce del caldo d'estate
giorni di mare e di sole
si accascia una foglia
nel suo
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Isola del mio cuore
ovunque ti appartengo.
Nella risacca e l’incendio del mare
mi specchio.
Nello stillare della notte,
frullio d’ali e sassi che rotolano
al passo di cinghiali,
mi cullo.
Nel dormiveglia
nell’ infinita solitudine del
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| mancare
non esserci
non indurre parole
non fare
non sentire
ai pentimenti non dare voce
e forza
agli sguardi
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Ci innamorammo
perché l’aria era profumata
e dentro sentivamo
che il tempo non dava tregua
che tutto sarebbe finito
e la
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disteso sull'erba
i tuoi occhi vedevo
sempre più grandi aggredirmi
e col cielo ed i capelli
confondersi
"Come sei bella! "
ridendo mi baciavi
mentre nei fiori il tempo
i giorni nascondeva
e gli anni nelle voci
e
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| E il vento,
Mamma,
ululava fra gli alberi
e noi sotto alle coperte
bisbigliavamo:
“Cossa xe tuta sta paura Cicinin,
xe solo el vento che discore coi rami!
si ma i rami me borbota
co vose de fantasmi!
go massa paura!
doman no vado a
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| In questa notte
scura e piena di presagi
aspetto l'alba
a schiarire d'incanto,
come nelle
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a giovanni moi.
quale nebbia grigia
potrà mai allontanarmi
da te
madre mia!
che sola,
col mio cuore in grembo,
tra le rose del nostro
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Voglio solo
sentire la tua voce
di sera
mentre il vento
delle intemperie
ulula
e la pioggia
imperla i vetri
di quella
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| ma poi si spengono le luci
ed accade
che io diventi lui
e lui parli a me ed a loro
e nel silenzio dell'attenzione
batte il cuore
e
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la tua silhouette
ormai lontana
fra i sottoportici
il mio passo
nel rimbombo
di sale di marmo
il sole scende al di là
di un muro
la mia immagine
sul vetro contaminato
di raggi opacizzanti
annientata
una cupa trasparenza
mi
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Cade improvvisa,
silenziosa,
lenta,
la pioggia
La terra non si accorge
che tutto è mutato
non sente l'albero
ululare e piangere
la testa è bagnata,
il mio viso è freddo,
il muro è freddo
L'orologio
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e cerchi
il suo viso di sempre
e alzi le dita a toccare
il rosso di labbra
che tanto scaldare ti fece
ma il tempo
quel
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fra scintille d'acqua
i volti scuri dei palazzi
si rifrangono
in mille sagome
passa un motoscafo
il mio volto scompare
scomponendosi
diviene ritratto
di ombrosi pensieri
due gabbiani in volo planano
poi
improvvisi proiettili
si contendono
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| Tetra e scura
l'acqua,
su cui sagome allungate
e vicoli bui.
Pensieri
sulla linea dell'orizzonte
popolato di barche
si spandono:
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| Ineffabile del pensiero
il canto
ricerca costante
di nuove misure.
Perché tempo
non sia spazio
di vuoti languori
inerpicarsi al cielo
come foglie
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92 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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