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Valerio Bartolucci
Le 6 poesie di Valerio Bartolucci
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Allora incrocerò
le mie dita diventate ossute,
con cent’anni di pensieri
sulle spalle
e in bocca il sapore
delle stagioni perdute.
E mi mancheranno
i cieli blu della mia infanzia,
pieni zeppi di aerei immaginati
e di promesse mai
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| Le ho viste
coi loro carichi
di stracci e di figli,
venire dal niente
e verso il nulla dirette,
attraversavano le strade,
schivando le automobili,
nel loro incidere
fiero e dignitoso,
a testa alta,
da far sembrare normale
anche la miseria,
con
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Tre papaveri
spiccano da un campo di grano
e più in là dei cardi
sfavillanti di viola in punta
e canne sfogliate dal vento.
Un rigagnolo limaccioso
é un continuo ribollire
del nascondersi e gracidare
che fanno le rane,
e di
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Oh, io lo so come ti ho amata
e quanto ancora avrei potuto amarti,
ma tu passavi ormai
e sfioriva il mio sogno.
Prendesti la tua strada
col vento sulla schiena
e i capelli scossi intorno,
io, i pugni freddi stretti in tasca,
piangevo le
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Valerio Bartolucci.
Come in un film
muto e in bianco e nero
s’inseguono rapidi e pensosi
i miei momenti andati,
gli anni persi per la strada,
gli anni passati senza memoria,
quelli in cui ricordo
solo ch’ero ubriaco
e tutti quei giorni
con la bottiglia in mano
e
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Moriva l’estate
nei vicoli di polvere,
nei mosaici di fiori,
tappeti e spazzatura
delle strade sterrate.
Nei rigagnoli d’acqua putrida,
nel ronzare
di migliaia di mosche
e nel brulicare
di formiche
che si accalcano
sulle teste di pesce
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