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marco centostorie
Le 19 poesie di marco centostorie
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Evanescente sera d'ottobre.
Quello scuro cielo dipinto
rivedo nei tuoi occhi
che mi scrutano dentro...
E noi in quella
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E si sta lì sparsi
guardando il mare
e in lui noi persi occhi
il vuoto a guardare.
Amore che ne è
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Mi giunge stremato il ricordo,
fu di pochi attimi
lo spazio
delle nostra felicità,
di te e di me soltanto,
di
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Tutto fu inutile?
Abbracci, lacrime,
emozioni, amori,...
Tutto dimenticato!
Ricordi non veri avanzano
stimoli d'altre
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Inconsci ricordi
nel contatto di un attimo,
della vita vissuta
il nefasto volano mi prende
ed estingue l'ansia del
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Tu creasti in me differenze.
Ignaro di te tornai al mio io
con parole che fecero te
poetico fatto, musa, mistero.
Di
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Vi fu l'attimo, emozione, stupore
e poi ricordo di emozione
e poi solo ricordo di desiderio
e poi fu ricordo di immagini
che divennero nuovo desiderio,
sfumata e diversa emozione.
Poi fu immagine ricreata
e desiderio diverso,
altra emozione.
Vi
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Non sei qui tra bicchieri di vino,
tavolini di bar, partite a carte.
Non sei qui tra queste mura,
tra le mie carte inutili,
nella ragione che reclama fatti e numeri.
Non ti trovo tra queste lenzuola,
nel sorriso di una bimba,
nello sguardo di una
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Là come altrove
mille luoghi od uno
solo fresche ombre
e la mente riposa
e il pensiero si posa
sull'attimo
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Realtà non esisti,
son certo ora,
ora ricordi nuovi
crean contorni
d'altra illusione.
Rigurgito miraggi, immagini
proprio là dove realtà manca.
Proprio là dove è solo silenzio
pongo parole vaghe
per non turbare
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Là dove passa il Bormida, tra quelle colline,
mi vorrei fermare.
Ritrovarti in quella piazza,
sapore di
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a marco centostorie.
Fari nella notte che ci vengono incontro,
le nostre mani che si cercano,
è quanto mi resta di quel giorno
assieme
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Ho la testa piena d'altri rumori
che copron voglie di sogni,
d'immagini cercate e di languori.
Tranquilla ormai è
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Mi giunge stremato il ricordo
fu di pochi attimi lo spazio della nostra felicità
di me e di te soltanto
di ciò che osammo guardare al di là dei nostri corpi uniti
Distanze incolmabili
ci separano ora
dai sogni dove tu e
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Lievi segni, ombre...
tracce
riaccendono attimi.
Son più vivo?
più vero?
più dio?
Nel toccar quasi il nesso,
la ragion mia, il vero...
Lì proprio lì
dietro l'attimo,
aggrappato al concetto,
mia ultima
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Quella sensazione di essere al bordo del mondo
quella sensazione di silenzi
quando non ha più senso
il sapere cosa c'è di là dalla strada,
dietro le montagne,
quando la nuvola è nuvola e basta
e le cose sono solo
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Notte fresca e stellata,
io: grillo, filo d'erba, vento,
dimentico di me son là
con gli astri lucenti,
solo come loro,
statico, puro, immenso...
Il latrato di un cane,
un passo leggero, una brezza
mi fan tornare all'esser mio,
mia
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Turbinio di emozioni,
come onde,
è un inganno,
della sommersa realtà
non sono che il bordo.
Nate dal vento,
di continuo si infrangono
con uno spruzzo di vanità.
Ad asciugare al sole
pozze d'acqua rimangono
a ricordo
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Batto pareti
di chiusa conchiglia
fuori
l'inaspettato mare
preme con sussurri
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