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Davide Picone
Le 15 poesie di Davide Picone
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Si guardarono forse un'istante,
il fiume e l'albero,
si specchiava l'albero
e il fiume continuava il suo viaggio.
Si
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Non tutte le storie
Hanno facce sicure
Alcune s'intrecciano
Alcune lente si perdono.
Dietro un sorriso
Il più delle volte
Un luccicante coltello
Affila il profilo.
Matilde cantava
La sua nuda danza
Su pietre assopite
Tra schizzi di
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Stringe forte i suoi pugni
Come a voler soffocare l'aria.
Ascolta un'armonia snervante,
la vede danzare solo nei sogni.
La sente vibrare tra i vetri
Come fosse una sorda lamiera.
Ricorda un tempo assonnato,
ricorda il ricordo di un
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Hanno trovato una stella,
galleggiava in un pozzo.
Illuminava la notte
Dal fondo del pozzo.
Hanno ucciso una stella.
Soffocata nel pozzo.
Ne hanno preso la luce
Per farne luci da stadio.
Maledetta la mano
Che toccò le sue
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È arrivato l'inverno
A congelare i miei occhi
E arrivato dal cielo
A fermare i miei passi.
È stato come giocare
In un campo d'ortiche
Come prendere al volo
Un pallone di spine.
...
E ora mangio il suo ghiaccio
Ora bevo il suo
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Contavo ogni amara pietra
della strada che lucida correva.
Hai preso i tuoi cappelli
e sei andata oltre il torrente.
Ho camminato giorni interi
o forse settimane.
Ho chiesto di te alle maree,
alle lune che mutavano.
Ai canti di tutte le
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Seduti sulla panchina,
di quella piazza,
i vortici di foglie e vento,
davano corpo alle loro parole.
Dicevano e già sapevano,
era tutto stato detto,
con i gesti e con le risa,
con il corpo e con gli sguardi.
È amaro sentire cose che
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Il riflesso singhiozzante di un bosco nel fiume,
il frusciare di vive chiome d'albero,
il ticchettare di legni su di una pietra,
lo sgorgare irregolare di acque inquiete.
Ed io seduto ad osservare e ascoltare,
a plasmare e rendere vivo,
a
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L'incessante rumore di questa altalena,
irride la mia infanzia.
Un suono a me sconosciuto.
I suoni della mia infanzia sono altri.
Sono passi pesanti sulle scale,
respiri affannati alle mie spalle,
urla strozzate in gola tappate da mani lerce.
Ho
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Davide Picone.
Aspetterai la mattina
Per asciugarti al sole,
Per asciugarti le mani
Dopo averle lavate.
Dopo averle legate ai miei fianchi
Dopo averle lasciate ai miei sogni.
...
Correrai per la strada
Senza fare fermate
Correrai con il fiato,
Spezzato dai
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Immobile immagino i volti
Che ti ho dato e che tu non conosci
Sono come nuvole scure,
sorrisi strozzati alla foce.
Raccolgo le lune che ho perso
Nelle notti passate a sognare.
Quelle notti di fumo e bicchieri
In un angolo steso a pensare.
Tu
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Sento vibrare le foglie sotto le dita
Ma è un canto lontano di gente che si era smarrita
Smarrita per strade che sanno di pioggia e di terra
Per luoghi che assumono volti di donne danzanti.
Nel nero del cielo si vede passare un veliero
Col
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Chiederò di te ad ogni stella stanca
Che cadrà distrutta su questi luoghi inquieti.
Chiederò di te ad ogni goccia di pioggia autunnale
Che renderà i ricordi muti spettatori di sguardi inquieti.
Chiederò di te ad un
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Adorabile finzione sei
sollievo di sensi
e fresco gioco di parole
inutili e fragili.
Rispondi bene alle battaglie
che la vita ti offre
nella sua piena crudeltà,
tra foglie secche e specchi d'autunno.
Soffochi come tiepide carezze
di un
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La notte scricchiola sulla mia testa
il vento ne è voce e linfa
tutto echeggia come in un ballo tribale
dove le pelli dei tamburi scandiscono momenti.
La danza procede ora legni, ora foglie, ora lamiere assordanti.
Tutto è un gioco,
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