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Lorenzo Cecchi
Le 34 poesie di Lorenzo Cecchi
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Pallida luna crescente,
un fruscio sommesso...
Due occhi che guizzano
(son lucciole forse?)
che danzano fiamme d'amore...
Tu fingi, tu credi
di creder nei sogni, mio cuore,
eppur sei lì solo, a tremare di freddo...!
Si scosta la
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Avevamo fermato il tempo
perché insomma tutte quelle chiamate,
impegni, le solite serate
mancavano di quel sapore
o sentore d’eterno,
di quel mistero delle onde del mare
sotto il nero cielo d’inverno.
Avevamo dipinto il giorno di rosa
- ricordo
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Eppure la notte sussurra ancora
la nostra assenza,
l'incauto avvolgersi di mani e intanto
lontani gli sguardi e il
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Ho conosciuto gli occhi dell'amore.
C'eran parole nell'aria
- la zanzara solleva l'estremo sopore
d'estate - una nuvola rara
stende l'ala passeggera sul giglio
che sonnecchia sul ciglio della strada.
In realtà la memoria è
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Che fai, Ombra, la sera?
Perché - non so quando - a chiudere gli occhi
ritorna in me (odor di primavera!
fresco sbocciare di vita novella!)
all'improvviso, quasi
ondeggiando, indeciso
l'ultimo assaggio della notte bella
(forse adesso
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Il ticchettare di gocce impazienti
sul mio cappuccio errante
dà lo stesso scoppiettio del fuocherello;
alzo lo sguardo, e il cielo raggiante
confonde se stesso con neri venti.
Se poi s'inganna perfino il poeta
(benché la parola si
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Notti infinite ho respirato
inseguendo nel cielo
balsami tra le stelle, e il rosso velo
dell'ultima danza avvolto dal vento;
trafitto il vuoto, sfiorato il tempo
incastonato nell'alveo di un fiume,
trascritto il canto
di un verde incanto e
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Ho rivisto il tuo fiore in mezzo al verde.
È buffo, eppure
di tante foto questa mi riaccende.
Bianca e nera, perduta nel tempo:
profumo di un'eterna giovinezza
dell'eterna tua presenza;
in tinte antiche l'ingenuo sorriso
- lo
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Sei ancora a pregare nella notte, uomo del mio tempo.
Ti ho visto levare un inno santo
al nascere del sole, ho udito il canto
volare denso di speranze e desideri.
Ma proprio tu sei,
che inganni tuo fratello di nascosto,
che volti gli occhi al
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Ho intinto su tela ogni giorno il tuo volto,
di dalia e petunia, mimosa e di rosa,
dell'ultimo giglio raccolto insieme;
come in un sogno, ho dato ogni cosa
per intesser quell'album nostro di foto,
che pur vuoto e polveroso il tempo non
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Non chiedere più una risposta
al mio sguardo indifferente,
alla mente vacua e assente.
Non chiedere più se esiste
o resiste qualcosa che mi scaldi,
nel buio, quanto il sole mattutino
pur se fiacco e morente.
Va', amico mio, non
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Le sue 34 poesie
La prima poesia pubblicata: Occhi di fanciulla (03/03/2011)
L'ultima poesia pubblicata: Onde (24/04/2018)
Lorenzo Cecchi vi propone: Notturno (29/07/2013)
La poesia più letta: Corpi (12/03/2011, 5646 letture)
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Lorenzo Cecchi ha 1 poesia nell'Albo d'oro. |
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Lorenzo Cecchi.
Neve, intorno.
Continuo a riflettere i tuoi occhi
che sembrano infrangersi nel vetro.
Tante volte alle mie braccia
hai appoggiato il volto stanco,
quasi tetro:
non sai più se stai aspettando
il tuo ricordo, o il suo ritorno,
mentre
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Lo sguardo delle onde più non riflette
il puro soffio del cielo
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| Quest'umile parco di città
è il trionfo della luce.
Volgendo il passo stanco verso il sole
vedo dorato il fiorir di mimose,
mentre le api, silenziose, a quel manto
di nubi bianche, di petali avvolte,
sospirano.
E se Zefir fa
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| Non avevo previsto
che si potesse gelare l'estate.
Leggendo, tra pagina e pagina ho visto
una vita di donna che volge in pianto
al riecheggiar muto del riso lontano
del figlio.
Non vale più nulla la mia mano
che sfiora di nere parole il
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| Oh, ma in che giorno risplende la stella
con le sue steppe dorate di fuoco,
sempre adorato, che infiamma quel loco
dove
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| Dato che a casa mi stai trafiggendo
io già preparo la controffensiva:
ché non mi sia questa mossa
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| (L'ombra dell'ego più abietto
avvolge il manto celeste
fino a spegnere le stelle)
Mi lascerò andare al suono del tuo palpitare
singhiozzante, del sudare incessante
in questo buio che viene e che va via.
Mentre tremo nel sussurro
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| Nodo sciolto a terra
(lo stereo sonnecchia?)
quel solo regalo scartato
Vedo ormai, padre,
che in questa catapecchia
non solo brodaglie
mi hai dato.
Schizzi un sorriso,
consumi un abbraccio
sincero:
e questo a me basta.
Nuvole addensano il
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Taci.
La tua mano mi sfiora,
ma ogn'ora che cresce
vi mesce un afflato
lontano, che soffia
dall'ombra più fosca,
nascosta dal bacio
del vitreo tuo ciano...
Ascolta.
Confonde i sussurri
il vento che smuove le fronde,
le nuove tue
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34 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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