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POMODORO Vito Giovanni Sergio
Le 14 poesie di POMODORO Vito Giovanni Sergio
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Bacio nel limo
vecchio amore m'allontani
e di spalle m'afferra
un dolore nei precordi: pozza di rimpianti,
perla di nostalgie, vita breve di farfalla sui fiori;
sono un uomo bruciato dai miei sogni
implacabili gelidi...
Pochi palazzi mi
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Il profumo della luce è quello del mattino
irrora felci fiori di lavanda disegna un arcobaleno senza pioggia che sale
sulle pietre scabrose e plana dolcemente nel mare è un enigma che mi
accompagna delicato, sommesso, implacabile...
La
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Spaventapasseri... come ti ho visto, dall'alto di un ponte
nella terra, ricca di pietre, lembo di luce in un mare
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Al sole occiduo, la gronda, si offre, immobile polena
a braccia aperte nello spigolo, l'azzurro del cielo
felice riposa sul tetto...
inquieto meriggio per silenzi lacerati dalle rondini;
sul balcone rinfrescano i panni, una tromba timida
suona
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Strazio di sole, precipizio, baratro, Babilonia
senza spesa per una tranquilla giornata di mare;
profumo di alghe sulla
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Essere voce suadente di una chiara mattina
mentre indolente lo sguardo segue il volo
di un gabbiano che sogna una strada, quella
di un dolce pensiero e con l'ala lambisce per un attimo
nella cattura e di sfianco l'impavido granchio
dal ventre colmo
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Primavera, nei miei sogni, illudi d'eterno, fiori, germogli
gialli licheni che sulla corteccia di un albero disegnano
grovigli nella carezza del sole, l'aria che profuma
ruba un sorriso. Grappoli di glicine e verdi virgulti
arpeggiano nel vento...
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Dolcissimo un ricordo,
zuccherosa sabbia irrorata dal sale,
sorrisi, domande, secca una risposta
parole per ingannare... il mare regge, verticale,
vigile il cielo.
Verdi ombre alle spalle giocano
con la guancia delle bianche ancelle
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a POMODORO Vito Giovanni Sergio.
Il sole ai piedi della scala è un faro capovolto
luce disegni la voce che costruisce la vita...
gorgoglia alle labbra soave una notizia e io
balbetto timida una risposta...
alle mie spalle odo una immagine preziosa
scende una figura e
si
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Dune di porpora, così come le dipinge il tramonto,
immobili eppure mosse da invisibili onde di vento
calde e finissime, lunga la teoria carovaniera;
lenti i cammelli, esteso il tragitto, innocuo serpente
dai rossi finimenti contrasto con gli
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Essere vento dell'est, imbiancare il mio volto di brina e
sognare dopo la tempesta il rigoglio di asciutte spighe di grano
tra le zampe di cavalli al galoppo. Senza ostacoli attraversar frontiere
muri altissimi concedono sempre una via di fuga
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Ellade prospera: la tua felicità, ahimè, nel rovescio di un istinto naturale;
azzurra, a filo d'aria tersa, tesa, terribile come nasce dai sassi arsi e bruciati
dalle maree e trascorse tempeste.
A punta di spine le corone dei templi
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anni di pietra,
duro cuore di terra
al sole cocente; ma
nel gelo della notte
le stelle lontane odono
sorde fucilate, indifferenza
si frantuma mostrando ferite
d'insopportabile sofferenza.
Ogni parabola d'immensa luminosità
porta nella
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Non posso sognarti domani
ché m'é cara questa notte
morbida di stelle; invaghito
pel suo dolce profumo temo
il tuo risveglio luce.
Con un sorriso di circostanza
nel clangore d'antichi respiri
apparirai lentamente, e le
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