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Gabriele Spallone
Le 20 poesie di Gabriele Spallone
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Quando il vento forte
ti scompiglierà i capelli
e le lacrime s'asciugheranno
agli angoli degli occhi,
io ci sarò.
Quando le nubi grigie
copriranno la luce del sole
e le ombre faranno
intristire il tuo viso,
io ci
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Vorrei essere acqua,
pioggia che bagna il tuo volto,
in piccole gocce sui tuoi occhi,
sulle gote, sulle rosse labbra
ed in piccoli rivoli scorre
sui lobi, sul candido collo.
Si raccoglie in un fiume
che scorre sensuale fra i seni,
rotonde colline
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Vulesse arvidè a luccicà,
chill'ucchie atu d'amore
pure pi nu mumente sole.
Vulesse arsintì lu
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Eppur tu mi dici
che siam "scrivani",
ma non mi sembra
solo lavor di mani,
ma d'intelletto, cuore,
lingua e sensazioni,
per creare in tutti
vere e grandi emozioni.
Compagno d'avventura
scriviamo tutto quello
di cui hanno
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Coprono come rete
i capelli il tuo viso,
per mostrar solo
le labbra nude
che ebbre d'amore
aspettano le mie.
Scivolano le mie mani
cercando il tuo corpo
che si plasma al mio,
bevo avido il il tuo nome,
mangio il tuo respiro,
cerco ogni attimo
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Scorrono lenti i ricordi,
mi scivolano sulla pelle
come grasso su cuoio vecchio
rigenerandomi energia.
Donandomi forza nuova,
spingendomi a nuovi voli,
nuove esplorazioni,
magici viaggi infiniti
dentro e fuori di me.
Voglio sapere,
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In cima alla scogliera,
in piedi un vecchio canuto
guarda dall'alto le onde.
Oltre il mare, oltre l'orizzonte
lì dove il cielo è più chiaro
e dove il mare è più scuro,
lì dove finisce la
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Quando un amore è impetuoso,
come un fiume che rompe i ponti,
affronta la storia e cambia la vita,
verrà raccontato ad esempio
per mille e mille anni a venire.
Quando un amore è furioso,
tanto morboso e carnale,
come nero
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Il giunco guarda il sole
che pallido traspare
tra la bruma del mattino.
Il sole guarda il giunco
che flessuoso sorge
dall'acqua del fiume.
Nulla chiede al sole
se non di essere riscaldato,
nulla chiede il sole
se non di essere guardato.
Il
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Ginestre spazzate dal vento,
odori di rovi assolati,
di erbe e di mirto selvaggio.
Il sapore del mare
sulle labbra si perde
e come sabbia scura
si modella al mio corpo.
Dell'animale di macchia
hai occhi scuri, lucenti,
la risacca
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Tra il frusciare di pizzo
ed il canto dei grilli,
mi coglie improvviso
il tuo profumo di donna.
La voglia m'assale,
come l'onda del mare
che impetuosa viola
gli scogli sommersi,
mi prende possente.
Raccolgo vicino
i tuoi rochi
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Gabriele Spallone.
Straziato dai sogni di vita,
pescavi tra le mie notturne follie.
Come specchi contrapposti,
moltiplicata la tua mano tendevi.
Con la falce di luna
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Correvi, inseguita dal vento,
tra le gialle spighe di grano,
immersa in un mare dorato
avevi il mondo nelle mani.
La sottile veste fiorita
aderiva al corpo leggera,
distesa sul morbido prato
stringevi forte l'erba nel pugno.
Le mie dita
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Raccolto ai bordi di strada
come un fiore selvaggio,
nei suoi occhi leggevo
il disperato dolore
d'un fugace abbandono.
La mia mano toccava
ossa sporgenti,
il mio cuore sentiva
la cattiveria umana,
i suoi occhi fissavano
la mia vergogna
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Bolle di sapone, leggere,
si librano nell'aria sottile,
caleidoscopici microcosmi,
come mondi fatati, onirici,
dove tutto può essere, esistere.
Uccelli dorati che varcano
le quadre finestre virtuali,
come assurdi pensieri d'amore
in
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Gocce d'amore
stille di gioia,
di vite perdute
su pelle che è nuda,
asciugano al tepore
del primo ardore.
Tra il bruno fogliame
traspare la luce,
tra ombre a sprazzi
come strani arazzi,
che la pelle dipinge
di foglie, di felci,
di
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Scendono le lacrime
pesanti come mercurio,
salate come il mare.
Nel pomeriggio d'inverno
la luce opalescente,
nella foschia che sale,
aleggia sui nostri volti.
Scendono le lacrime
come vetro fuso,
cristallizzando ricordi
di baci e
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E resto a sentire
i tuoi silenzi opprimenti,
pieni ormai di solo dolore,
le tue parole non dette
e quei pensieri non fatti.
E resto a guardare
i tuoi mondi di nebbia,
con quegli orchi funesti
e quelle bestie ferite che
nascoste nel fitto dei
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Il cavo è teso, lucente,
come un effimero ponte
fra due mondi diversi.
Nel buio più nero,
colpito da un raggio di luce,
a tutti noi appari
come spendido corpo celeste.
Ogni tuo passo è un'ebrezza,
ogni passo è una
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Ho sentito il profumo
di terra arata di fresco,
fertile, matura, pronta
a dispensare ogni bene
ed ho pensato a te.
Ho udito il suono
dell'acqua di una cascata
che rompe in mille
cangianti diamanti
ed ho pensato a te.
Ho visto i colori
di un
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