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«Sono passati due anni dalla morte di mio padre e ancora mi chiedo cosa provasse o sentisse in quel triste giorno. Sò che non avrò mai risposte ma continuerò sempre a cercarle.» |
Inserita il 27/09/2010 |
E parve di vederti da lontano,
casetta mia, gelida, consunta
in un paesino che chiamammo Andrano,
tacco d'Italia, resto della punta.
Cinta d'ulivi, cedri e rosmarini
sbarca ad oriente il greco e il saraceno,
ad occidente approda l'abissino,
mentre a libeccio il mare punta al cielo.
Tu, già romita, impavida, spaurita-
squarcia nel petto, in cuore una ferita-
gemi, cercando nella notte invano
d'apparir mesta all'ombra del villano.
Ma, più non osi, non movi i tuoi passi,
ei giace a terra, noi tanto lontano,
oh, se facessi moventi quei sassi
potresti cullar adagiandolo piano.
Tu l'hai veduto nel corpo morente;
dimmi: che disse pria d'essere affranto?
Io mi rimando sovente alla mente,
nulla! Poi il nulla. Affogo in un pianto.
"Oh, se potessi ridire quei versi,
tendeva le mani a voi figli dispersi,
direi che in quell'attimo pria che morisse
in quell'attimo eterno vi benedisse."
"Figli che un tempo mi deste conforto,
voi figli miei, non fatemi torto,
amatevi sempre in quest'umile vita
com'io v' amai quella notte infinita.
A te, primo di tutti i fratelli,
innalza tuo figlio alla gloria di Dio,
si ch'io passa posare in eterno
si ch'io possa lodar Padre Pio.
Tu, goccia di un seme ribelle,
quanto maestra ti fù la mia voce,
lieto sia or questo giorno solenne,
oggi mi scrollo di dosso una croce."
E portò al gelido capo
la mano tremante.
"Figlia mia, diletta bambina,
dormi tesoro, dormi piccina,
cinta d'alloro, cinta di fiori
io veglierò i tuoi giorni peggiori.
Mio amore, mia eterna compagna,
qual fia menzogna ti strappò al mio cuor?
Tacita, muta, la tomba ristagna
quel che la terra un di separò."
Disse. Poi tacque. E, tutto spirò.
Nulla, poi nulla. Anche il nulla spirò! |
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Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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