Centinaia di occhi
spenti
fissano il vuoto,
il vuoto di un padiglione d'ospedale.
Spalancati,
come alla ricerca di qualcosa,
qualcosa da trovare,
qualcosa che hanno perso,
ma non troveranno qui.
Cuori,
troppo soli per vivere;
e ancora
anime,
disperate,
illuse dalla vita,
in cui la dignità,
ha preso un'altra strada.
Anime lacerate,
ridotte in uno stanzino,
troppo stretto
per riuscire a contenere
tutti quei sogni cancellati.
Creature,
da cui la vita ha tolto
sensa ridare,
troppo cattiva,
troppo cattiva.
Creature
troppo deboli,
troppo deboli!
Un soffio
le ha portate qua,
a scontare una pena,
che loro stessi si sono inflitti.
Aspettano di riaversi,
di ritrovarsi,
aspettano
la libertà,
la libertà di essere.
Ma quegli occhi sono aperti,
ancora,
chissà per quanto...
Le palpebre pesano,
lasciano scoperto
quanto basta,
per vedere
le mura di quella cella,
che li cura,
che li protegge,
che,
forse,
li salverà.
Ma loro
questo non lo sanno
ancora,
e sperano solo
il giorno,
in cui quei mattoni
muteranno in cenere.
Immobile,
fisso
su una poltrona della saletta,
un uomo,
ricorda,
ricorda l'amaro,
di quando lo avevano trascinato qua,
ricorda le grida,
ricorda il pensier suo
di stare bene,
non era così,
tutta illusione.
Intanto aspetta,
aspetta,
fino a che ne avrà abbastanza,
di attendere l'ora
della guarigione dei suoi pensieri,
e desidererà
semplicemente,
l'atteso consenso,
di accendere una sigaretta...
solo quello...

NightScream91