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LUI
Ciao...
LEI
Ciao
Ed è un ciao che fa eco nella mia caverna
è un ciao che dirompe
trema la stalattite antica delicata
trema
nell'ultima goccia che cola
il tuo ciao è entrato di sassi e sabbia
nella mia caverna
LUI
li sento... cieco è il loro volo
stridono a migliaia
m'investe l' istinto
s'attaccano ai capelli?
...non lo so, m'abbasso.
un altro suono si fa nitido
stillicidio di gocce
nella mente prigioniera
DOVE SEI? NON TI VEDO!
Rantolo d'acqua il mio fiato
nessuna luce
DEVO SEGUIRE LA TUA VOCE!
la ripeterò cantando
fino a raggiungerti.
LEI
Monocorde di ritmo lungo
su due semitone in sequenza
roco dal troppo tacere
disabitudini e solitudini
attese che hanno smesso d'attendersi
eppure eccolo
ancora
lui
dall'altare antico
del mio ventre sgorga
s'allarga rotondo
Monocorde di ritmo lungo
su due semitone in sequenza
ripeto...
incerta che sia mio
LUI
percorro labirinti
nel rimbalzo dei richiami
i tuoi mille veli
ti celano
l'urgenza diventa missione
ritroverò il filo che ci univa
ci rigurgiterà assieme
nuovamente
e alla luce ancora
LEI
Cosa sono quelle spade che stagliano
lame roventi nel buio
mi solcano sanno di sole che non voglio
Sono bruma della notte e lo temo
sono funghi albini
sono allume di rocca
tu sei troppo
troppo fragore nel mio silenzio
troppo movimento nell'immobilità
conto i tuoi sassi
conto ogni granello
ma quanti sono
ma quanto sei?
LUI
m'inabisso ed è quasi inferno
scivolo furtivo.
Nel sudore silenzioso
svincolo sospetti lasciandoli assopiti
LEI
Nudo non ti temo
ma sei vestito della tua voce
nudo sei fragile
sei corpo com'è corpo il mio
ma sei vestito di mille domani che non possiedo
sei vestito di luce
nell'ombra mi accechi
eppure dalla montagna stessa mi strappo
schiocca e rintocca la frattura
sono panico e son coraggio
o forse desiderio di sole.
LUI
Sono la tua memoria
che ti vuole raggiungere
sono il suono della lira
non temermi
un tempo mi voltai
non ora
ti riporterò al tuo sole
chiamandoti per nome
ancora e ancora
Euridice!
LEI
Non lo dire ad altra voce!
non lo dire
non ne rammento neppure il suono!
non m'appartiene...
Chi sono dimmelo
ma dimmelo piano
che ricordarlo sia dolce
come un richiamo
LUI
Correvi con le vesti nel vento
ti abitava il sorriso
un volo danzato senza tempo
materia dei sogni.
Quand'ecco malevoli amanti
morsero il tuo corpo
con bave al veleno
lasciandoti inerme
fiore morto.
Si dispersero con te i miei sogni
disperato vissi senza vita.
Intrapresi il mio cammino
uscendo dal mio stesso morire
Nel tuo pianto... nel tuo lamento
sono entrato.
LEI
Ecco... li ho contati
i tuoi infiniti sassi
ed ogni granello di sabbia ho contato
eccoti di nuovo nudo. taci...
che di pensiero è la tua voce
Eccomi!
m'accosto alla luce
tra le sue lame
che mi scompongono in frammenti di pelle ancora scura
pelle che baciava il sole
pelle di donna mora
eccomi...
Ho coltivato funghi tra i capelli
coperto di muschio le palpebre
di licheni il pube
eccomi nei profumi del tempo immobile
ridammi il mio nome
ridammi al mio sole
ma con cautela
guardami
e decidi
ch'io sia ancora io
ch'io sia ancora al tuo sguardo
decidi
perché da sola non so varcar la soglia
del mio rifugio
ma fuori sarò libera
e ritroverò il mio volo.
LUI
Alla rena ridarò la mia sabbia
ai monti i miei sassi
prima di condurti al mare
al mio fianco tra le onde
nel sale di cui hai sete
che asciugherà la muffa
sulla tua pelle bruna
seccando i licheni
che ti soffocano il cuore.
Al sole ti schiuderai farfalla
nel profumo di nuovi fiori
vibrerà ancora il tuo sorriso
e la libertà negli occhi
mia ambrosia sarai
quanto t'ho amato.
e nel nuovo tempo dei baci
ti bacerò.
LEI
Si... mi bacerai...
ma prima un attimo ancora...
lasciati insegnare
non è muffa
il muschio che m'ha baciato gli occhi
assorbendo stalattiti di lacrime sul mio viso
m'avrebbero resa cieca
ed oggi non ti vedrei,
non sbranare il lichene
m'ha protetto il pube dal gelo
e il mio ventre non fu reso sterile
non calpestare i funghi
popolo dei miei capelli
compagni di pensieri
ai margini della follia.
ed infine, non disgustarti
all'odore della mia solitudine
ma ama tutto ciò come io l'ho amato
ché è parte di me
ed anche quando nutrirai
la mia bocca di baci
asciugando di carezze le mie ali
essi faranno parte di me
della mia rinascita
e quando m' abbraccerai
trova un po' di amore per ciò che abbandono
mi ha fatto sopravvivere nell'attesa.
LUI
luce di meraviglia..
ricorderemo!
tu il tuo morire
il tuo rinascere
la tua avventura
io il perderti e ritrovarti
che fu tortura
Ma è di sole l'amore
abbandona nel buio
muschio, funghi e licheni
ed in braccio alla vita
ridammi la mia vita.
LEI-
Ora ricordo quale fu il veleno che m'uccise
le tue lascrime l'hanno secreto
lacrime che pretendono l' assoluto
ed io incapace m'uccisi.
Accettami
ed io saprò accettarmi
di luce e d'ombra
e saranno mille soli
ancora e ancora
e saranno mille lune
ma mai più buio e lacrime
perché d'amor si ride al sole
ma si consuma
in penombra di quasi chiaro
Con me è nato il sorriso e il pianto
con me la forza e l'abbandono
con me sono nate gemelle la luce e l'ombra
che tu le veda entrambe
ora prima che io ti baci ancora
perché non saprò più staccarmi dalla bocca
e non saprò smettere di adorare il tuo corpo
e non vorrò più restarmi compagna fedele
ed allora
se non sentirò che m'ami di luce e d'ombra
morirò per sempre
del mio veleno più letale
LUI
a tanto la reclusione ti ha sottomessa
che ricordi velenose le mie lacrime
non loro non tu!
ad ucciderti fu solo il destino
e mi sferzò l'anima
vederti soccombere
d'amore irrancidito
ma non mio
non mio!
Adesso che ti ho ritrovata
titorna in te, a ciò che ti spetta
non innaffiare di fiele il futuro
sii ancora benedetta!
LEI
Sono dunque tanto folle?
Sulla soglia a discutere formule
pigreco perfetti
quando sul tuo volto esasperato
ritrovo ogni ruga
del tempo che hai aspettato
Sono demente
allo stipite inchiodata
mentre tu aspetti ancora
ed in ogni tua parola
è il mio futuro.
Intanto si fa sera il mare si calma
ora che il sole si intenerisce
portami sulla scogliera
aiutami nei pochi passi ancora fino al mare
e sulla sabbia aspetta
che io la baci
perché sei tu in ogni granello.
LUI
vieni vicino a me e sentimi
al mio fianco... più vicino
dammi la tua pelle da toccare
poche impronte sulla sabbia
fino al mare
e nell'acqua leggera
chiudi agli occhi e sentimi
dammi la tua voce sussurra il mio nome...
LEI
Orfeo sul mio viso
Orfeo tra i capelli
Orfeo nell'acqua mi stendi
Orfeo affioro dalle tue mani
Orfeo sui miei seni sul mio bruno pube.
Apro gli occhi tra le prime stelle
Orfeo sei il mio sorriso.
LUI
Amami ancora Euridice
LEI
Mordo morbida ma non divoro
Il torace offerto sapido di mare
m' avvinghio murena e succhio
anziché ali ritrovo squame
ché prima di farfalla
fui sirena.
LUi
Quanto t'ho aspettato
Euridice ti voglio
lo senti?
ti sto desiderado e mi trattengo
troppo... e mi trattengo
tu davanti ai miei occhi
mi mordi mi tocchi
voglio ancora bere
il tuo piacere
radice del mio.
LEI
Sei sempre tu?
o sei cambiato?
Le mie mani
sapevano i percorsi da accarezzare
la schiena da percorrere
sa di tenerezze dimenticate.
Sui tuoi fianchi m'arrotolo
tu mi lasci fare
delfina
m'arrampico per morderti ancora
mi chiamano le spalle
con le mani cerco
con le gambe m'avviluppo
esplodo gioia puledra
alla delizia del tuo lamento
... i denti son denti
poi mi fermo...
LUI
SOLO RESPIRO
LEI
SOLO RESPIRO | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«in chiave moderna e finalmente a lieto fine un mito dell'amore che non conoscevo e che mi ha coinvolto.» |
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