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Poesia sul tema Finché torna la Primavera
E' presto
il freddo astuto
ci gela pensieri
talvolta le voglie,
il lungo inverno
rende difficile
persino la decomposizione
dei cadaveri di animali
che giacciono per le campagne.
Parlare d'amore
è difficile
come andare nello spazio,
e la gente lo rende
ancor più difficile
solo con la presenza
talvolta molesta
con parole inutili
come tutto il contesto.
No cara
l'inverno non è sbagliato
siamo noi che lo condanniamo
affrancandogli diffetti errati,
noi non lo capiamo
siamo egoisti
con le nostre voglie
sempre più smisurate
sempre più represse,
siamo noi che giudichiamo
senza prima giudicar
noi poveri stessi
e il nostro esser carogne.
La primavera arriverà
riscaldando unpo'
i nostri corpi
ma non il gelo dentro di noi
rimarrà tale ed essa incolpevole
non potrà far nulla.
Le ragazze
distrattamente incinte
vedranno crescere i loro ventri
al sole con gli amanti
che presto fuggiranno via
dopo le prime incomprensioni
e si immagineranno
per strada con il loro futuro figlio
felici per migliaia di primavere.
A me non rimane che strisciare
sfiorando le vite degli altri,
non rimane che far festa
ad ogni matrimonio
ad ogni battesimo
a ogni scusa banale,
non rimane che ubriacarmi
brindando alla vita e alla solitudine
compagne e puttane
che logorano la mente già contorta
in questo discostamento dal resto
che mi circonda.
E le solite notti
con amici corrosi da voglie lecite
passate a sognare
a insultare qualcuno
per fottere il tempo
adornate da alcool e droghe
di illusioni da gioco d'azzardo
accompagnati da perenni erezioni
che culminano a tarda notte
in compagnia di donne
che fanno la vita,
e di tutto questo
non mi vergogno,
non mi vergogno di non aver
una falsa morale
e non mi vergogno
di esser leale con quel che mi circonda
malgrado il mio odio che va
come un moto perpetuo,
non mi vergogno
di esser contrario e tutto
giusto o sbagliato
solo per rappresaglia.
L'amore talvolta
si rivela solo una meravigliosa utopia
la primavera invece è quasi reale
e darà una spinta
anche ad un orso come me
che dopo il letargo
vuole conquistare
il suo posto nel mondo.
Ecco la rabbia che cresce
che vien fuori con parole
dopo una vita di lotte
di barriere impietose
che però mai freneranno
la voglia di lottare
di metter sotto
questo mondo ambiguo.
Cara tutto si riassume
nel grande vuoto
che la primavera
forse contribiurà ad aumentare
e noi nel cercar di dimenticarlo
potremo solo far rumore
per evitare il pesante silenzio
della realtà.
Se un giorno
ci incontreremo
forse scherzeremo su tutto
sicuramente chiaveremo
per poi maledirci a vicenda
nel momento dell'addio. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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