E’ già tempo d’assaporar gli ultimi battiti d’estate,
quando le ombre della notte, all’albeggiar, svaniscono nella nebbia.
Solfeggi di un usignolo, caldeggiano mute colline, mentre giù
nelle valli mani callose riempiono tini per mosti sopraffini.
Fumi densi e danzosi sfuggono da camini irregolari,
accendono case per un altro giorno di lavoro.
Leste le mamme accompagnano i loro figli,
prima che cieli cupi stravolgano le loro vite.
Apparenze d’autunno si riflettono in vicoli ciechi
a donar odori e sapori di questa stagione.
Foglie ingiallite riposan all’ombra di ulivi stracolmi,
condiranno pani caldi per saziar un vento impetuoso
che ha spazzato i miei flebili sogni.