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Peppino è sempre stato un tipo strano,
carattere burlone per natura,
scherzava sempre, in modo un po’ balzano
e, a volte, oltrepassava la misura!
Stanotte, sulla piazza del paese,
ha esposto dieci grandi manifesti
listati a lutto, prova assai palese,
del suo decesso! Sìntomi funesti
non furono forieri della morte.
Gli amici, i conoscenti ed i parenti,
sconvolti da improvvisa, atroce sorte,
unirono i penosi, tristi intenti
e andarono in sommessa processione
a porger le dovute condoglianze,
ma lui, Peppino, in piedi sul balcone,
rideva, tra balletti e stravaganze!
Qualcun lo stava per buttar di sotto,
in preda ad una rabbia incontrollata!
Stavolta aveva fatto un bel ... “casotto”!
La gente s’era proprio “incavolata”! .
Mezz’ora dopo, i soliti paesani,
strapparono gli avvisi funerari
e facevan dei gesti con le mani,
a guisa di probabili sicari!
La sera stessa, il povero Peppino,
fu còlto da un infarto fulminante
e cadde lungo, sopra il tavolino.
Rimase il cane a far da sorvegliante
per una notte intera, poi, d’un tratto
saltò dalla finestra e corse fuori
per avvertir qualcuno, ma il misfatto
che avevano subìto e i dissapori
che s’erano creati con Peppino,
costrinse tutti a starsene in disparte,
nessuno seguì più quel cagnolino ...,
rimasero a giocare tutti a carte!
Fu ritrovato dopo qualche giorno
da sua sorella, scesa giù in paese.
Soltanto il cane gli è rimasto intorno,
... nessuno prese più le sue difese!
Scherzare con la morte ... è una follia,
perché s’arrabbia, e, poi, ... ti porta via! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Non si può scherzare con la morte, perché quando poi avviene per davvero nessuno crede più a questo evento luttuoso con le conseguenze immaginabili, laddove nessuno interviene a fare le condoglianze in quanto reduce da una precedente falsa notizia. Meglio dunque non prendere la cosa sottogamba, ma comportarsi in modo lecito e sincero.» |
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