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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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eri crema calda che fuoriusciva
dalla carnosa e seducente bocca avida
di primizie bramanti di fantasie onnivere
pungevano gli autorevoli capezzoli
sulla mia schiena rapita dalle vogliosità
profumavi di soffusa luce intravista
fra le finestre rigate di pioggia primaverile
eri vestita di nudità da grande diva all’ultima moda
si scorgeva la vestaglia rosso vermiglio
i burrosi fianchi alla Botero
le atmosfere art déco illuminava
romantiche visioni di noi ravvolti
come nei quadri di Matisse che amavamo vivere
quando le ammiravi nei musei d’Orleans
lungo la Senna parigina
il seno prosperoso trasbordava dal body
odoroso di notturne follie sessuali
complici la frenesia assetate di umori
e di libidine intrecciati a giovani corpi
le mutandine scordate sul sofà veneziano
mai saziata di perversi piaceri
la lingua scivolava sull’affusolato collo alla Modì
disegnando intimi giochi seduttivi
accoglievi i mille ti amo da lasciarti
senza parole alcuna
ti accocollavi sulle mie ginocchia
come una pin up degli anni cinquanta
gemevi succhiando le dita piccole
mordicchiavi le punte come le tigri di ligabue
eccitando l’essenza come un dio greco
colavano gli umori di fruttifera armoniosa
cavalcando l’inguine fremente di ardore
danzavi sull florido stelo fiorito
voglioso di essere annaffiato dalle labbra
di venere in fiamme |
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