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Chin abba bentu e nie fattu e sa gama,
pro podère campare die chin die
famillia in s’isettu e unu buccone,
chene dies bonas, che tristu disterru.
Battor sisinos ghettaos a pacamentu
pro su fruttu e sa gama iscapp’ in su padente,
sos prinzipales ja si cufettana pesande brente
lassande a sa gana famillias e pastores.
Custa limusina est’ora e l’arrimare,
ghettandebos sa manu a sa cussenzia,
ca non b’a prus tempus pro sa prepotenzia,
torrade is’surcu, bos pottho cussizzare.
Su latte irfaghinau nos fache dolu
che i su prantu e sos pipios in su laccheddu,
ca er su recattu dogau chene rispettu,
a mannos e minores chene isettu.
Sa zarra lassa ranchia finzas sa saliba
ca non b’a suntu si non cheren’ intendere,
teniebos a contu segnores chene capu
ca su tempus e i sos ferros bos torran in presente.
(traduzione
LA GUERRA DEI PASTORI
Sotto la pioggia, il vento o anche la neve
dietro il gregge per una vita grama,
per la famiglia che aspetta un boccone,
senza vederne la fine come un esilio triste.
Quattro soldi gettati con disprezzo
per il frutto di un lavoro che non conosce sosta,
sugli animali al pascolo sui monti,
nell’ l’indifferenza dei padroni che rimpinguano i conti.
Questa elemosina è ora che finisca
mettetevi la mano alla coscienza,
perché è finito il tempo per la prepotenza,
solo un consiglio vi posso regalare
ed è che e meglio possiate ripensare.
Il latte gettato sulla strada ci fa pena
come il pianto dei bambini nella culla,
perché è cibo tolto senza rispetto
ai grandi e piccoli che non hanno più domani.
Le chiacchiere lasciano l’amaro in bocca
perché non hanno senso in chi non vuole intendere,
ma fate attenzione signori senza senno
che il tempo restituisce anche i ferri da campagna. |
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