Visitatori in 24 ore: 8’415
1047 persone sono online
Lettori online: 1047
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’347Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
La sera lagrima
da’ tetti. Vaga
cader di piova.
Così scintillano
le gocce. Allaga
questa mia alcova.
Cadon, tintinnano,
per le grondaie,
per le tettoie,
fanno pozzanghere,
per le risaie
senza più gioie.
Odo: che sembrano
trilli di bardi,
urla del vento.
Sento: che spirano
come gagliardi
Dei di Tormento.
Viene il Crepuscolo
sopra i miei occhi.
M’induce al pianto
la melanconica
sera; e que’ tocchi
d’un bronzo santo,
sento, m’invitano,
al mesto altare,
a’ suoi rosari...
alle mie oniriche
fiamme, sognare
di Sogni amari.
Sento, mi gridano
con santo flemma
urla profane,
grida degli Angioli;
Dio fa bestemma
delle sue vane
torve e fuggevoli
fanghiglie oscene
di creature
cui ne perdurano
respiri e vene
fatte di cure.
Le piove scendono
sempre più forti,
sempre più balde.
Dopo s’acquietano,
strette... consorti
di molte falde.
La via sta tacita
lungo i tuoi tigli
or forse assenti;
un cane s’agita,
mostra gli artigli,
mostra i suoi denti.
Contro la mia Anima
fa da guardiano
quando i miei passi
d’intorno muòvonsi.
Vanno lontano.
E sono lassi!
Ti dico, oh Ecate!
Son solitario
per fredda duna,
quando la Sìlfide
vola al sudario
di falba Luna;
quando da’ loculi
sorgon le Villi.
Muovono danze,
mostrano gli esili
piedi di spilli,
cantan romanze...
Ballan su’ striduli
sepolcri aviti;
sangue innocente
quivi ne adescano
presso que’ miti
di ballo ardente.
Tornan le lagrime
di questa sera,
del novembrino
gelido aere.
Il labbro spera
bèver del vino
mellifluo e tiepido
a far conforto
di questo gelo...
a ber de’ palpiti
d’un cuore assorto
chiuso in un velo
ordito a funebre
segno di Morte,
pegno d’Amore...
tessuto a’ lugubri
voler di Sorte
e di dolore.
Sono uno spirito
che corre, ed erra
senza una meta
su questa tremula
orrida terra
di vespro asceta...
crudele vèspero
che proibisce
quest’avverarsi
di dolci incubi,
che si svanisce
per tormentarsi.
Sono l’omuncolo
che soffre e adora,
ombra d’un uomo,
d’un fango torbido;
è giunta l’ora
d’essere atòmo.
Sono l’incredulo
amante muto
che ti divora
dentro i suoi cantici,
che getta il liuto
che ti innamora
d’in su’ le implacide
ripe d’Arbogna,
l’onde del Fato.
Schiuditi al naufrago!
Empia vergogna
d’un uom odiato!
Schiudi i tuoi moniti
di pena atroce,
folle pensiero!
Slancia allo stolido
segno di Croce
il tuo levriero:
affonda, sbranami,
tagliami il collo,
il sangue bevi
della mia ugola,
dove barcollo,
grida! lo devi!...
Senti tu tremula
Luna il deliro,
l’estroso detto
di questo rapsodo!
Odi il respiro,
odi il sospetto!
A tanto giunsero
con le tue piove
fatte di cloro
questi miei spasimi,
fatte di nuove
doglie. T’adoro!
Calma! Pioviggina,
sembra la fuga
d’un musicista
di disarmonica
speme. Prosciuga
la terra; è trista
di questi mistici
suoni tremendi,
questo scrosciare
d’inquiete gocciole,
e non t’arrendi
nel mio sognare!
Calma! Pioviggina,
tutto il mio pianto
su’ tuoi capelli
neri d’accoliti
sospir d’affranto
cuor di ribelli...
sulla tua giovine
pelle abbronzata
di sotto il Sole
d’una gradevole
estata ambrata
con le sue viole...
sulle tue libere
labbra di bacio,
mento di Dea,
oh Luna flebile,
dove mi giacio,
dove mi fea
tosto il tuo fascino
presto rapito,
passati gli anni,
trenta dal cerulo
incontro ardito
primo d’affanni...
Piove sull’indice
privo d’anello,
pallida speme
del tuo spasmodico
cuore rubello,
viviamo insieme.
Calma! Non scendono
le piove. Torna
un vento. Piace
fischiar all’Ecate,
cangiarla adorna
d’abbraccio audace.
Ma le mie lagrime
scendono ancora
sul mio Novembre.
L’Autunno s’agita,
grida... divora
tutte mie tempre.
E in questo oceano
fatto d’assenzio,
fatto di mosto,
so che è durevole
il tuo silenzio:
dura d’Agosto! |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|