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C’è una vecchia casa verso i laghi
in mezzo ai campi, tra ricordi vaghi,
è la che ci viveva la mia gente,
in un passato che ricordo caldamente.
Nonna Lisa, la massaia, aveva un forno
dove faceva il pane ogni bel giorno,
pane nero che faceva ogni mattina
col grano del campo, fatto farina.
Poi le pagnotte calde le portava
nella cucina dove tutti si mangiava
e nonno Renato poi ce le affettava
e a noi, famiglia, a pranzo ce le dava.
Vecchia famiglia ch’aveva un bel frumento
nei campi e un poderoso armento
di lavoro, ma dove la fatica,
erta sfamava la nostra fame antica.
Filastrocche, canti e girotondo
fatti in un lontano vecchio mondo,
bambini che giocavano a campana
e tiravano a la mamma la sottana.
Tempi di giochi belli a guardie e ladri,
la sera dopo cena con le madri,
nella piazza del paese tutte insieme
a sedere, tempi oramai di vecchia speme.
I padri invece andavano all’appalto,
che era il bar del paese, un salto
nella sera, verso un bicchier di vino
e giocavano a briscola un pochino.
Tracce di tempi andati e di calore
umano, dove c’era un bel sopore,
vecchi tempi diventati adesso stracci
raccontati da poeti poveracci. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«eventuali nomi sono di fantasia e non si riferiscno a persone realmente esistite» |
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Ben scritta, originale bella (Francesco Rossi)
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