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Che senso ha togliere spine alla rosa?
Lasciarla lì disarmata, spoglia,
smunta e ferita, disincantata.
Che senso può avere, mi chiedo,
scavare un fosso profondo,
in una voragine già tanto provata
e si, che ti avevo detto di posare quella pala,
ti avevo detto di sfilare spine
su rose appena fiorite,
che io era già tanto,
se non ero appassita.
Ma tu niente, sei tornato,
ti ho insultato e t'è piaciuto,
ti ho scansato, e mi hai investita,
son stata muta, e mi hai capita,
ho parlato, e mi hai tradita.
Che senso ha accendere un fuoco
e mettermi al rogo?
"Lascia perdere" ho detto,
e sei tornato ogni volta,
e di quello mi sono innamorata,
non ci ero abituata
a tanta sostanza, a questa costanza,
m'han sempre creduta
m'han sempre mostrato un profilo perfetto,
conferma sicura, ferite senza fioritura.
Invece tu, che fai tu?
Torni poi vai,
tre passi indietro e uno avanti
in questa danza degli amanti,
e quando penso di essere tua,
tre passi indietro e a mani vuote,
sporche di terra, rintanare la voragine,
riempire il vuoto che dai.
Cosa ti ho fatto, non lo ricordo,
mi sa tanto di punizione,
è una tortura e una prigione,
o vai o resti,
e non mi rispondi
so solo che torni senza parole,
con occhi che smentono
su quel sorriso sornione,
di chi ha vinto e gongola,
in un gioco che a me, strazia l'anima,
a cui ho preso parte senza sapere,
e da cui non mi so ritirare.
E ti amo, e non sai quanto,
conoscessi i miei labili istinti,
riconosceresti in me quanto impegno,
e quanto amore sto coltivando,
di quella voragine
ne ho fatto giardino,
seminando la rosa priva di spine,
nutrita di lacrime e stupidità,
che fa sorridere a queste assurdità. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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