Scrivere tanto per, direi è avvilente
si percepisce al volo che è forzato,
non serve a molto spremere la mente,
quando dinanzi al foglio sei incagliato.

Il verso colto in fretta è un frutto acerbo,
ti lascia quel sapore amaro in bocca,
la musa non si esprime e nel riserbo,
si chiude a riccio e il cuore non lo tocca.

Vorresti tirar fuori dal cilindro,
un buon poema oppure un bel sonetto,
ma intonso resta il bianco del foglietto.

E sale sempre più la frustrazione,
dov'è l'antico brio e la magia?
Zampilla nuova fonte ed è poesia!!!