Sospesa nel miracolo
di un'Orchidea di Febbraio
all'amplesso dipinto nell'aria
accesa nel breve fremito
e sbocciata nell'impalpabile velo,
al tremulo soffio tra le dita
-gelate e chiuse a pugno-
tra la moltitudine dei sassi
muti e feriti dall'ombra bugiarda.
E agli angoli Rose...
Rose di seta antica,
sbocciate sull'unghia
incarnita di un sogno
eppure ancora libera
e spogliata di luna e sangue,
nel flebile e lungo sospiro
-e più che mai viva e vera-
Oh quanta esuberante bellezza!
-Immobile e distesa- tra la sabbia
dell'invisibile vita,
già sepolta da secoli.