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So' cchiù ti setti sièculi ca shta
sobbra 'shta Terra lu sunettu e mu'
cuesht'atra ficuraccia l'hava ffa':
cu ssi ni va e cu no' nci torna cchiù.
Ti cosi shtuerti n'è passati assà'
e ci nci corpa simu propria nu';
puèti ca vallu quattru sordi ormà'
e sciòcunu a "ci so' iu e ci si' tu".
Non è cchiù lu sunettu ti 'na vota:
li versi so' cchiù curti, senza rima
e pari comu ci èti 'na mmalòta.
È shtatu 'ssittigghiatu cu la lima,
nc'hannu llivatu 'n'ogna ti la cota
e mu' non èti cchiuni comu prima.
Ca s'n'hava sciri no' è pi nienti giushtu,
cu la cota cchiù corta, com'a cushtu.
Traduzione
Con la coda più corta
È da oltre sette secoli che esiste
su questa Terra il sonetto ed ora
quest'altra figuraccia la farà:
che se ne vada e che non torni più.
Di vicende erronee ne ha sopportate tante
e chi ha colpa siamo proprio noi;
poeti che valgono quattro soldi ormai
e giocano e "chi son io e chi sei tu".
Non è più il sonetto di una volta:
i versi son più corti, senza rima
e pare che sia uno scarafaggio.
È stato assottigliato con la lima,
gli hanno tolto un po' della coda
ed ora non è più come prima.
Che se ne andrà non è per niente giusto,
con la coda più corta, come questo. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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| «Sonetto caudato (senza il settenario) in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD, EE.» |
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