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Vuria savè cusa ma spingiù
a vardà par aria cun la testa in su,
la voja da truvà dèntar da mi
al gust da capì par cusa mi sun chi.
Sun rivà piscinìn da gnanca trop luntan
con tanta voja dèntar da fa ndà i man,
in sì, subàt e senza gnent savé
ho cumincià a capì c’as duveva travaié.
Tut a smagnèva un giog, ma le staia dura,
go mis gnent a imparà chl’eva na ventura,
seri sol un matalìn, cume fasèvi a capì,
a gan pensà i me gent... anca par mi.
A cùr in bicicleta su par i salìd, ma sun fai i oss,
la voja l’era tanta che ancùra a g’lò adoss,
al lavùr el pesa sempar ma a quindas’an,
t’sa nacorgiàt mia, basta pensà al dumàn.
Am sun truvà a viv in mez a tànch amìs,
ca man fai pensà da ves na spusa cùi benìs,
na vita sensa quei, ta sé fregà in partensa,
pussè ca passa al temp ta podàt mia sta sensa.
I amìs in anca quei ca ta pensavat mia
el temp ta fai imparà a vivai in cumpagnia,
sensa pensàg dò volt, at se fai un bel punt,
da lì ta vedàt tut intùrn e as vrissa l’urizunt,
par ti, che da pisnìn, fin chi ta sé rivà...
adess ta vé pù via, t’sa sìntat sempar a cà!
Traduzione dal dialetto dell’Alto novarese
Vorrei sapere cosa mi ha spinto
a guardare per aria con la testa in su,
la voglia di trovare dentro di me
il gusto di capire per cosa sono qui.
Sono arrivato piccinino da neanche troppo lontano
con tanta voglia dentro da far andare le mani,
così, subito e senza niente sapere
ho cominciato a capire che si doveva lavorare.
Tutto sembrava un gioco, ma è stata dura,
c’ho messo niente a capire che era un’avventura,
ero solo un bambinello, come facevo a capirlo,
c’han pensato i miei genitori ... anche per me.
A correre in bicicletta su per le salite, mi son fatte le ossa,
la voglia era tanta che ancora ce l’ho addosso,
il lavoro pesa sempre ma a quindici anni,
non te ne accorgi, basta pensare al domani.
Mi son trovato a vivere in mezzo a tanti amici,
che m’han fatto pensare di essere una sposa coi confetti.
Una vita senza quelli, sei fregato in partenza,
più passa il tempo non puoi mica stare senza.
Gli amici sono anche quelli che non pensavi,
e il tempo ti ha fatto imparare a viverli in compagnia,
senza pensarci due volte, ti sei fatto un bel ponte,
da lì tu vedi tutto intorno e si apre l’orizzonte,
per te che da piccolino fin qui sei arrivato,
adesso non vai più via, ti senti sempre a casa! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Una poesia dialettale dell'alto novarese o del basso Verbano. Impressioni che partono da lontano, quando da bambino, l'autore si trasferì dal Veneto in Piemonte, non senza qualche dubbio e con il desiderio di riuscire a emergere da una condizione di iniziale subalternità rispetto ai locali.» |
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