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Comparso dal veron della papal dimora,
quando fu chiamato dai suoi par,
di porpora vestiti, ad esser di Roma
il vescovo, già dei cor della
gente divenne.
Da lungi a Roma giugnea,
il Santo Padre,
che con la bianca veste,
e col candido spirto,
come colomba di purezza il segno,
a dire le parole del re del Cielo
in gir ando'.
Cibo del suo spirto,
l'amor vero fu',
lungi dalla material figura,
che l'omo dell'amor si fa'.
Parole molte, spese contro arme su vie
corrotte andanti,
tanti cor miratolo che ebbero,
in seno a Madre Chiesa tornaro.
Ma un uomo dal traviato cor,
a far crollar, tento',
tal cardine di fede,
ma riuscirvi non pote',
che' la Buona Madre che
sui nostri capi veglia,
suo figlio e nostro Santo Padre
dalla morte tolse,
che' ancora tra noi
come mirabil esemplare,
il legno di Cristo su sue
spalle portar potesse...
Grave del legno il peso si fe',
ma innanzi andar lui dovette,
pur se logore le lasse e
vecchie membra avea,
e nei giovin cor
fedeli forza trovo'.
Il Massimo Fattor,
che vuol che ciascun di noi,
mission assolva,
a Lui chiamar lo volle,
per apparir farlo
dai veroni del Celeste Regno.
Posto il capo, che tanto di
divin materia ragiono',
sul morbido cuscino,
i lumi lassi chiuse il Papa,
e in cielo si diparti',
donde benedir e amar ci vuole,
maggiormente di quanto tra noi fece. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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 Festa delle Donne 2009
Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 50 - Anno: 2009
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