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«Questa poesia è un grido di rivalsa, quasi di vendetta. Quante volte ci siamo trovati di fronte a qualcuno che ci ha snobbato per un motivo o per un altro e noi abbiamo sognato di immolarci in un’impresa o un semplice successo per poi ritornare trionfante dalla persona in questione quasi per deriderla ma in fondo l’amore non ti permette questo, perche anche se la ragione ti spinge a odiare quella persona, il cuore invece pretende solo l’amore, la passione, il piacere.» |
Inserita il 10/10/2017 |
Ho scalato una montagna e sono ritornato,
ti ho portato il meglio di quel che sono diventato.
Io lo voglio, lo voglio adesso,
conseguenza del mio successo.
Ora voglio vedere, se ti girerai
dall'altra parte quando tu mi vedrai,
quando sarà mia la vittoria,
quando sarà mia anche la gloria,
io riderò di te.
Solo quando il vento smetterà di soffiare forte,
solo quando il giorno non si alternerà più alla notte,
solo allora smetterò di amarti,
di cercarti e di idolatrarti.
Ma che ci posso fare che io sia dannato
se dimentico quegli occhi verdi tuoi
dove si perdono le mie paure,
fanno invidia anche alla luna,
disarmante luce.
Tu non sei un anello della catena,
sei un diamante solitario in questo mondo al contrario,
forse troppo per me, forse troppo anche per me.
Ma che ci posso fare che io sia dannato
se dimentico quegli occhi verdi tuoi
dove si perdono le mie paure,
fanno invidia anche alla luna,
disarmante luce. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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