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In cielo solo una stella.
Illuminato da lucciole fatue
il paese già dorme;
brilla un’insegna là, al bar;
poca gente ancora s’attarda,
risparmiata dal sonno,
a figurarsi con ansia il domani.
Ma i giorni sono sempre uguali,
le ore si inseguono pigre;
monotono il ritmico orologio
ripercorre l’irta salita;
senza riposo scandisce il
continuo scorrere della vita.
Seduto, parlo agli amici
di tutto e di niente.
Alle spalle qualche prova mancata,
qualche perché rimasto insoluto,
felicità sfiorate e gioie vissute!
In cuore falliti ardori;
la gelosia di chi non t’ama
e mostra ai tuoi occhi il falso;
le ardite trame della mente
che ti trascinano al male;
le mille tentazioni della carne,
il vano orgoglio, i crucci di chi
è alla ricerca di se stesso.
E soffro!
Ma, agli altri non giova
il mio confuso urlare ai venti,
il confidare vuote parole
a fogli nascosti nel cassetto.
Agli altri non interessa
il balbettio di un’anima che
sfoga su pagine nere di scritto
il tedio e l’eterna noia di chi
lotta per essere se stesso.
L’insegna vacilla ... muore.
Fumando svogliati, gli amici
si allontanano; dolce
tramestio di passi nell’ombra.
I miei occhi al buio;
ma l’anima in tumulto
al perenne desiderio di superare
e vincere le tante angustie,
le dicerie ed inseguire incessante
il giusto messaggio, l’onesta via.
Pure io mi alzo dalla panchina
e m’avvio ... verso casa.
Il vento, sorto dal nulla,
mi scompiglia i capelli e
sfiora il mio corpo insonne;
fra torti rami, invisibile,
spira; poi libero per le vie
rincorre quei gatti randagi
fra le crepe dei muri e le case.
Mi guardo indietro ... sono solo!
Ho paura ... no! E’ la mia ombra
che mi segue tremula
come le lucciole che volano
sicure ed incerte verso l’alba.
Mi giro intorno... sono solo!
La Luna, vigile, accompagna
il mio lento incedere;
s’impegna ad illuminare
le stradine buie che percorro;
s’affanna ad aprirmi il cuore,
a leggervi le ragionevoli pene,
a rincorrervi i miei sogni.
Passi risuonano nel silenzio.
Il vento, unico anelito di vita,
mi segue fiducioso fra i vicoli.
Una porta amica cigola ... s’apre
un bagliore improvviso ...
una serratura che piange ...
più niente! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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