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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Lacerate da baci ardenti,
le mie vesti scendevano meste
sulle umide travi di un legno,
scricchiolante dagli urli del pianto.
I graffi erano scintille di sangue,
che incidevano cerchi concentrici
sulla pelle vogliosa di oblio.
Solo tuo.
Solo mio.
Tiranno, l'uragano del peccato,
sbatteva sullo scoglio del rimorso,
imprigionando i sensi di colpa,
nello sconforto di un cuore innamorato.
Il mio.
Ammanettata dal buio, ragnatela del plagio,
i miei respiri, soffocati in gola,
erano preda di tuoi golosi morsi
sulla mia carne fradicia e spossata.
La pioggia, accarezzava ora,
il letto di foglie ubriache,
che avvolgevano
in una veste fantasma di nebbia
i nostri sguardi avidi di baci,
dopo il fuoco, che ci aveva arsi.
Il bosco, dissoluta e chiassosa tana,
ai silenzi di una vita bugiarda. |
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