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«Si dice talvolta che i poeti abbiano il dono della divinazione. Io non ci credo, ma rileggendo ora questa poesia scritta nel 2015 mi accorgo che avevo colto qualcosa nell’aria che avrebbe portato, qualche anno dopo, alla vita nel tempo del "Covid" . Adesso non possiamo stringerci le mani, ma già un lustro fa ce le stringevamo senza tanto entusiasmo, ai guanti si sono aggiunte le mascherine e prevale sempre più l’uso del freddo computer... E la morte asettica, senza rumore, senza neppure una benedizione, non è stata forse quella in cui sono incappati non pochi malati di "Covid", soprattutto in Lombardia? ("Nel tentativo di allontanare la morte come atto finale e antagonista della vita, s’è finito col diffonderla in tutti i luoghi in cui la nostra vita si propaga", scriveva Umberto Galimberti ne "Il corpo", del 1983 .) Il poeta non può prevedere niente, ma forse è in grado, con la sua sensibilità, di avvertire con maggiore intensità degli altri l’arrivo di certi fenomeni.» |
Inserita il 15/09/2020 |
Poesia sul tema L’indifferenza
E' asettica la mano che stringiamo,
simulando piacer di conoscenza,
sono asettici i luoghi dove andiamo,
in cui s'inscena tiepida accoglienza.
S'usano i "guanti" nei supermercati,
per non diffonder germi "micidiali",
ed asettici "amici" abbiamo: i dati
appaiono su schermi digitali.
Asettica un bel dì pure la morte,
come un fatto privato e senza odore,
felpata arriverà: alle altre porte
giungere non farà nessun rumore. |
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