Sei quel fronte bianco,
frangia d'ala dalle lunghe ciglia,
che avanza puntando le armi
verso il fuoco
mentre la cadenza del giorno
vaporizza la luce
a cavallo di morbidi cirri,
sanguinando di rosso
al trapasso dei suoi raggi.
Nell'accecante battaglia
che il vento accende con la polvere,
sei la carezza con la quale la verità
solleva la fitta coltre di nebbia
scoprendo, del destino,
le dita intrecciate ad una ghirlanda di sogni.
Sei vociare di pioggia compulsa
che affonda il silenzio in un nido di terra.
Profumo di muschio,
esalazione di un passato insabbiato,
lambito dal gusto bagnato della nostalgia.
E sotto l'ipnosi di una magica luna,
risorgi dal sonno dell'orizzonte,
inseguendo la deriva dei poli.