Corro lungo il mare per dimenticare
il desiderio solitario di un amore gettato
da parte, sulle strade, sui muri dove tante
stagioni sono passate.

Prende il cuore il dolore dell'abbandono,
presto prenderà la forma di un addio,
ispirazione di una psiche mutata e invecchiata.

L'autunno spoglia gli alberi, la siepe,
nudi, indifesi tra la furia del vento
boreale ed un seme di nostalgia riveste
l'estate andata via.

E' passato il tempo delle mele, dei
lunghi capelli delle acacie spettinati
sulla terra delle viole.

Stordito dal loro profumo e dal lungo
respiro, ti cerco per nutrirmi della tua
linfa che di te ha vitale bisogno.

Nessuna stella brilla e il buio disegna sul calice
dell'amore la verità di essere vuoto come una
lunga giornata rovesciata dalla tristezza della
pioggia.

Le strade solitarie del mio cuore incontrano sassi
nel fiume asciutto della tua bocca, incapace di
darmi il tuo respiro.

Aspetterò il tuo dolce sì,in attesa,
certo per te a fermentare il futuro,
come metallo fuso, insieme a te.