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Ho ritrovato giorni antichi, ingialliti, accartocciati
di sorrisi forzati e sorrisi improvvisi davanti una torta
candeline accese, candeline spente, un tappo di spumante.
Luoghi, vie, piazze, la stanza di una casa
tanti luoghi, tante vie e piazze, tante case
un mare di facce non sempre sorridenti.
Mi ricorda qualcosa di un’altra età,
tra un mare ed una collina andavo a scuola
e non vedevo le mie matite colorate, ma disegnavo,
colline, prati, un sole sullo sfondo, una casa nella valle,
un albero ed una strada, a volte un torrente.
Colori strani per la maestra, ma erano i miei colori,
colori che ancora mi disegnano il mondo e sono veri per me.
Disegni dove non delineavo stilizzati umani, eran luoghi solitari,
ma erano i miei luoghi dai quali fuggire per altre caserme
senza lasciare amici e senza cercarne altri prima di altra fuga.
Una classe di diciasettenni, tutti sulle scale eccetto una
sulle mie spalle coperte da una camicia a quadroni rossi.
Altri ricordi senza amori e tante ribellioni,
ma avevo il mondo in mano e disegnavo solo con la grafite
di una matita 2B ed una HH, gli unici colori che conoscevo
ed erano le metope, vasi greci e statue di antichi Dei
il mio mondo, rubato da quello di educazione artistica.
E disegnavo soli, astri, galassie e rotte stellari tra mostri e visioni
Il mio mondo mai rubato da nessuno.
E tutto il mondo divenne bianco e nero
e come pedine su una scacchiera iniziai la mia guerra
ed alla Taverna degli Artisti c’era sempre una birra con taralli piccanti.
Ho sempre una matita ed una stilografica
disegno case e mondi diversi poggiato su una scrivania
posata su di un pavimento gravato su delle fondamenta
salde ad un pianeta schiavo della sua orbita scavata nello spazio pieno,
nell’infinito di un universo sconosciuto.
Troppi ricordi,
giro queste foto ingiallite in cerca dell’ignoto,
forse c’è un altro mondo, ma il retro è bianco
c’è solo la marca della carta.
Prendo la mia macchina fotografica ed esco a fare foto per i posteri.
Mi dicono che ora siete diventati sei miliardi!
Ne voglio Zero per me, grazie!
Per me solo due matite, una 2B ed una HH.
La gomma no, grazie... di solito non sbaglio mai. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Salve, sono l'architetto Versi, dopo lunga discussione, l'orso Azar mi ha concessoche potrò pubblicare una poesia sulle 4 che sono a lui concesse. Spero di convincerlo a fare metà per uno... ma sarà dura. Per il momento c'è questa con uno dei disegni di Azar che gentilmente concede, mentre la musica l'ho scelta io» |
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