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Ho conosciuto il rimorso delle stelle,
mentre brillavano senza aurora
tra i rimpianti dei fiori e l'immane calma delle tempeste.
Ho conosciuto le danze spietate di spiriti
nelle delizie dei tormenti
sorte da un mare sfrenato di nere voluttà,
che incatenava, con tenebrosi flutti,
le scogliere disperate.
Ho conosciuto il respiro dei boschi
immersi in pallidi vagheggiamenti
di bellezza antica,
dormienti nel tenero oblio
di primavere senza tempo.
Nel delitto ho conosciuto l'esilio
di speranze senza più sogni,
e nella notte ho evocato l'eco di un addio
che non ricambia alla Terra
il suo bacio d'inferno.
La mia anima s'è assopita
nel canto d'un orgoglio,
gustando la vendetta in declino
di un inverno senza più cielo.
Di tutto ciò che è illustre,
ho conosciuto il silenzio
insultare l'ombra dei morti
mentre rifiutavo il peso segreto
di tutti i miei pensieri.
Ma di te,
sacro fiore che schiude i suoi palpiti d'Aprile,
Amore e Bellezza,
che resti sospeso nel mio desiderio senz'odio,
non ho conosciuto mai
l'abbraccio inviolato del tuo sguardo d'ebano,
né il mistico calore del tuo dono nascosto,
né mai conobbi il respiro tenebroso
del tuo distratto piacere.
Di te nulla ho conosciuto!
Ma io m'allontano, oramai,
felice dalla tua soglia desolata di Angelo malvagio
e dal tuo gioco perverso,
m'allontano,
gioco vacuo che beveva ingordo la fredda vanità
della mia vana incoscienza.
Oramai felice m'allontano!
Che importa, adesso,
che il mio risveglio sia interdetto
il tuo ricordo, ora,
è come una pallida promessa,
infranta su tombe abbandonate! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Forse adesso felice m'allontano! Ad A. D.» |
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