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Una luna nera rischiara oscura anima
che or viaggia verso il passato
nelle sue profondità in picchiata
ove come nebbia è memoria serbata
e attende sol lama a squarciar veli.
C’era una terra primitiva
più antica d’ogni memoria
che a narrar non v’è storia
se di mistero si copriva.
C'eran genti e popoli
d’altra razza d’alto sentire
che or non sono noti,
sol fantasia di bimbo può intuire
C'eran guerre e c'eran danze
che mai uomini son satolli
di militanze come di pietanze
e dietro a donne sembran folli
E c’era quel luogo del sogno
come nebbia a sfiorar anima
ch’io vivo come fiumi e selve
che sol cognoscono mia vita
a tutti celata com’è or colei.
Ella che al pensier rimembro,
eran sveglia mattutina
l’unghie e i denti che s’affondavano
in me e su me richiudeva suoi baci
che per il giorno eran viatico fino a sera.
Sere e notti, di lei angelo carceriere
quando i suoi capelli anima carezzavano
e follia i suoi sospiri nel vento davano
stretto e dalle sue braccia fermo
chiuso e dalle sue gambe arginato.
E v’eran giorni che giorno non bastava
a sfocar passione, dal sorgente sole
al tramontar dell’ultima stella, l’alba
ancor prigionieri uno dell’altro
e sol custodi di noi eran valli e prati
foreste e fiumi d’un mondo che fu.
Ma tutto torna in una nebbia
di rossi tramonti e fiamme,
indefinibile momento.
Brividi e fuoco m’attraversano,
riapro occhi su ciò che or è.
E’ il velo di un fantasma,
che incerto appare
e traspare.
Una terra
tante terre,
una vita
tante vite,
un amore
uno solo,
e se ancor mi sfiora
m’invola. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«La quinta strofa è appena un richiamo alla poesia del Petrarca "Solo et Pensoso" dove il poeta cerca di sfuggire al suo mondo e all'amore per Laura combattuto tra sensi e ideali, ma che sempre torna a parlargli... (beh...è bella bisogna leggerla tutta... la mia è una misera spiegazione).
I versi sono sogni e ricordi di un'anima antica.» |
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