Ricordo ancora, quando mi
raccontavi le storie degli Dei,
adornati delle tue meraviglie
che facevano battere forte
il mio cuore.

E poi insieme guardavamo il
cielo raramente ombroso, e pronto
alla pioggia. La luna era così
grande e vicina, che allungavo

la mia piccola mano per farle
una lieve carezza. E tu come
una chioccia che tiene i suoi
pulcini sotto le ali, anche tu
mi allontanavi dai crudi eventi.

Mentre girava la trottola del
tempo e le tue ali non bastavano
più, per proteggermi dai suoi
dolori mentre girava impazzita,

gonfia di brina e vento, io ancora
racconto all'anima delle porte aperte,
di case di pietra profumate da un
sole che inondava i campi fino
a farli bruciare.

I miei più dolci ricordi, sono
ancora per te, nonna.