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Effimero momento
struggente ricordo
che dalla falce sullo stretto
mi insegue con spada rosso sangue
e avida sete di mantide religiosa.
L'anima mia come la polvere
dal vento viene mossa e rimossa
e quiete non trova.
Due anni del viver mio,
come sacra offerta sull'ara,
ho dato in mani nemiche.
Come sole che illumina
e vento che sostiene le ali
m'incamminai in un'avventura d'ipocrisia,
nutrita di calcoli e lucrosi interessi
di un viver mondano.
Io,
puro sentimento d'amore
come sterco di vacca ho concimato un albero già morto.
Super uomo,
vestito della leontè d'Eracle,
sempre e per sempre,
vietato mi fu esser mortale anche un sol giorno.
Ora,
per l'umana mia natura,
intrisa d'amari dolori e mistici pensieri,
come pazzo, schizofrenico visionario
son stato reclutato.
Gettato via,
mozzicone di sigaretta ormai spenta.
Giurai a te, padre mio
che donna non avrei più amato,
ma per illusoria convinzione lo spezzai
per unirmi in matrimonio di morte.
Come farò?
Sindrome d'abbandono mi scava dentro
svuotando tutto l'essere mio.
In ogni dove la lacrima solca il viso,
in abbracci di nuovi amori
che odorano d'ellena terra.
Mio dio, in te il viver mio s'abbandona
riscaldami ho freddo,
coccolami ho pianto,
avvolgimi in un lenzuolo candido d'amore
che in terra è pietra rara e preziosissima.
Quando gli occhi miei
smetteranno d'esser immissario di un lago di dolore e disperazione?
Ora basta! Spirito santo mi vibra dentro,
energia che mi risana e all'orecchio mio sussurra
"alzati alzati"
impugna la spada di luce,
d'acqua pura lavati
affinché l'anima tua
d'illusione sporca, si trasfiguri,
in luce che illumini tutti!
Tutti coloro che al viver mio s'affiancheranno.
Io soldato dell'amore, malgrado ampie ferite,
continuo la via di un sogno
che non voglio abbandonare. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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