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Se or vuoi seguirmi, fallo riposando.
Solo non aver timore dal nero selciato
e degli arti scheletrici del mio mondo,
s'è nella mia culla, che vai cercando.
Ammira la morta natura
ergere dal bianco e dal ruscello ghiacciato.
Poggia le tempie sulla mia legna oscura
s'è nella mia culla, che vai cercando.
Non parlarmi, qui, del tetro andazzo,
il tempo è una diceria che puoi sussurrare al sole.
Ma lui è come io desidero, un opaco sprazzo,
s'è nella mia culla, che vai cercando.
E' una sacra e pacata landa che ai tanti non mostro
questo niveo mese e questa lignea mole.
Giace una chiesa in questo cuor sinistro,
s'è nella mia culla, che vai cercando.
Abbandonati ora, vile sognante!
Giacch'è smarrito in questa selva chi freme per trovar la via.
Son io l'architetto del mondo interno!
Che mi crogiolo tra le navate
e dell'organo odo le melodie malate,
di una cattedrale in un dì d'inverno.
Abbandonati ora, vile sognante!
Giacch'è smarrito in questa selva chi freme per trovar la via.
Son io l'architetto del mondo interno!
Son io nel nevischio fine
che passeggio per le rovine
di una cattedrale in un dì d'inverno.
Abbandonati ora, vile sognante!
Guarda queste guglie che io ho creato, e cerca in te i mausolei silenziosi. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Il poeta invita il lettore nel suo mondo (presumibilmente, quello introverso) e narra di come in esso trovi rifugio dalle ansie provocategli dal mondo reale (“la mia culla” si riferisce a un luogo sicuro per il poeta). Egli si fa “architetto”nella sua introversione; la tranquillità e la sicurezza costruite nell'io prendono la forma di una cattedrale immersa in una soave malinconia (rappresentata dalla foresta in pieno inverno). Il poeta invita il sognatore a cercare i suoi “mausolei silenziosi”,ossia di costruire simbolicamente il suo mondo introverso al fine di trovare sicurezza in sé.» |
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