Frantumerò con le mie mani,
la statua d'argilla che con
amore avevo plasmato in
ogni parte, dandole la vita.

E le ghirlande di rose che avevo
attorcigliato intorno al suo capo,
non hanno più colore né profumo,
ora ch’é andato senza dirmi “addio”.

Getterò alle ortiche il tempo delle
cose più belle, degli abbracci più
folli dei gesti più preziosi.

E nel mio cuore, a poco a poco,
nascerà la rabbia e il desiderio
di uccidere quel dio che
mi ha spezzato il cuore,

con la sua amara indifferenza.