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Prego pe te, dio senza nome, dio che non conosco, che forse esisti o forse no.
Ascolta la preghiera di questo essere umano, le sue debolezze e i suoi segreti
perché questa vita è così fuggevole e così precaria come la goccia di pioggia
che sta sospesa sulla rocia prima di cadere al suolo.
Tuttavia, caro dio nascosto, io ti ringrazio, per questa fragile vita
perché solo ponendo un limite ad essa, questa acquista valore.
Grazie dunque, anche per la temuta morte, che io però non temo, dio sconosciuto
come invece temo di giungere alla fine sernza sorridere per l'ultima volta.
La paura, tuttavia, rende saggi, e le cose diventano meno scontate
ogni secondo che scorre incurante di noi diventa lungo come un'ora.
Così voglio vivere, dio ignoto,
respirando a pieni polmoni l'aria di maggio sulla riva del fiume,
stringendo forte il pugno per trattenervi ogni esile granello raccolto dalla spiaggia.
Voglio lasciarmi inondare dalla timida luce del sole
che trafigge le nuvole ancor terse dell'umida pioggia di primavera.
Voglio correre contro il vento che mi carezza la fronte, vivo e libero
come un cavallo nel prato smeraldo, fino a che le mie gambe potranno muoversi.
Voglio vivere l'angelo che è giunto quaggiù per me
nutrendomi dei suoi sorrisi e dissetandomi delle sue lacrime che consolerò
e la bacierò tante volte quante quelle che il mio cuore batterà prima di arrestarsi
e le donerò la mia anima
affinché le stia per sempre vicino quando sarà addormentata in eterno.
Non le dirò ”Ti Amo”, ma ”Ti Amerò per sempre”
e la abbraccierò così forte
che i segni della mia stretta rimarranno dolci lividi indelebili sulla sua pelle.
Voglio vivere tra la famiglia, tra le persone a me care
e, prima della fine, riuscire a perdonare che vorrebbero uccidermi.
E' così bella, dio oscuro, questa vita donatami
e quesa passione che incendia il mio spirito.
Se dovessi scegliere tra il paradiso e questa vita mortale
sceglierei di morire
perché ogni meraviglia di questo mondo abbia un senso per davvero.
Voi che leggete, non sognate di vivere in eterno
ma innamoratevi delle stelle del cielo d'estate
e incarnate nel vostro cuore ogni singolo ricordo che stringete nella memoria.
Non sognate l'immortalità, ma rimanete sfiancati nell'amare fino allo spasmo
ciò che non potrà durare a lungo.
dio innominato, quando il sangue seccherà nelle mie vene
e gli occhi miei si chiuderanno per mai aprirsi ancora, nulla sarà perso.
Perché l'amore è talmente potente in me che è fiamma inestinguibile
è macchia d'olio indelebile sulla candida ed immacolata tovaglia.
Non ho paura di provare dolore o sofferenze
perché sono proprio ciò che permette di comprendere la felicità.
Vedrò morire persone che amo, vedrò i miei affetti distrutti
io dovrò morire.
Ma, oh dio, che fino ad ora hai ascoltato le mie parole, sono pronto per morire.
E se questa preghiera è mia, dio immortale, è anche tua
perché sono certo che sei invidioso di me, e se tu potessi solo scegliere
sceglieresti di essere come me, mortale.
Io sono capace di amare.
E la morte non sarà mai limite al mio amore.
La mia anima vivrà per sempre.
Io non morirò completamente.
Effettivamente, a dirla tutta
Io non morirò mai | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Ho lavorato tantissimo a questa poesia, fino a svuotarmi, esprimere davvero TUTTO quello che avevo dentro, accumulato nei mesi.
Si tratta di felicità, tristezza, riflessioni, paure, debolezze raccontate a dio, volutamente scritto sempre con la d minuscola.
Scusandomi per la lunghezza, penso che con questa abbia finito di scrivere, forse, o forse no.
Perché con quest'elaborato, ho davvero, e ne sono soddisfatto, svuotato il cuore e la mente.» |
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