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Poesia sul tema Non credere uomo
| Non credere uomo che ancor a lungo
starò paziente ad aspettare l'ennesima
ferita inflitta alla mia carne dalle tue mani
di morte
e che l'amor da me donandoti con materna
tenerezza sia ripagato con la fredda indifferenza
di chi dall'alto del suo sentirsi superiore è abituato
a prendersi tutto, senza mai ricambiare
Fin dal primo momento in cui esiliato
dall'eden sei giunto a me per volontà
divina con ampia dovizia mi son prodigata
a soddisfar di te ogni bisogno
Ho covato semi dentro al mio ventre bruno
per far nascere armonie di colori a ondular
su esili steli, tremuli vagheggi di corolle e colmar
cosi di vasta bellezza i tuoi occhi silenziosi
Al bacio d'un vivido sole ho fatto maturare
frutti e messi dorate per nutrirti e sostentarti
e dalle mie ossa scaturire pure sorgenti
per dissetarti con acqua adamantina
No non credere uomo che ti permetterò
impunemente di trafiggermi il costato
con i roteanti tentacoli che ti servon a estrarre
dalle mie vene il nero oro, necessario a saziare
la tua sete dilagante di potere
né di far scomparire dall'orizzonte la soave
meraviglia dell'alba e del tramonto, ingoiati
dal venefico fumo di quei pinnacoli d'acciaio
che rendono il cielo perennemente vestito
a notte
Grande sarà il mio furore ad abbattersi
su di te con tempesta e fuoco e dalla tua fine
forse germinerà per me una nuova stagione
la soave carezza di primavera farà spuntare
qualche esile filo d'erba dal deserto rimasto
poche foglie tra i rami inscheletriti saluteranno
chi dopo di te verrà e saprà apprezzare ciò che potrò
donargli, senza profanarmi, disgregarmi, annullarmi
e in cambio avrà amore e vita a riempirgli il cuore
e i polmoni...
Un 'ultima parola...
Addio Uomo! Presto di te resterà
solo una carcassa rinsecchita, sotto
a un palmo di sabbia a ricordar
che sei esistito... |
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