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«Per non dimenticare quel viaggio interminabile verso la fine dei tempi, affinché nessun altro treno abbia rotaie verso la fine della libertà, per non negare il peso dell'orrore che dovrà pesare sulle spalle degli esseri umani che verranno come eredità perenne
affinché mai più debba ripetersi ed onorare i pianti, le urla, la disperazione delle vittime soprattutto dei bambini. Un obbligo morale la comunicazione tra le generazioni passate, presenti e future.» |
Inserita il 27/01/2015 |
Ultimi passi dolenti su madre terra
trainati come bestie in guerra,
corpi calcati come carta da macero
su vagoni merci che alla morte condussero.
Ebrei discriminati
nel dolore dell'anima annegati,
ultimi sguardi al sole rivolti
e ricordi di vita su rotaie svaniti.
Corre il treno della deportazione,
viaggio di lacrime e disperazione
verso il confine dell'esistenza,
verso il tramonto nero con efferatezza.
Milano, binario 21
appesa al muro l'individualità di ognuno,
appesi ultimi respiri al cielo
spezzati come rose senza più stelo.
Carne senza più dignità,
al caldo torrido o al freddo gelido distrutta civiltà
su strada ferrata senza ritorno
verso il buio eterno senza più il giorno. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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