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«...e la Storia si ripete e sembra non insegnarci nulla... Voglio riproporre questa poesia nel giorno in cui si commemora Edith Stein, Santa Teresa Benedetta della Croce, grande figura di donna, di filosofa e di santa... Voglio insistere nella speranza che il grido "Mai più l'orrore!" prima o poi sarà più forte dell'urlo di morte del male... Dedicata a tutti quelli che sono perseguitati a vario motivo, a tutti quelli che soffrono a causa della cattiveria umana...» |
Inserita il 09/08/2014 |
Le tue radici affondano nel popolo glorioso,
eletto dal Signore a sua eredità.
Come cedro del Libano crescesti rigogliosa,
fiera come i cipressi dell’Ermon,
forte come le palme di Engaddi,
degli ulivi di pianura avevi la maestà.
Tu, splendida rosa in Gerico,
eccelsa stirpe davidica, figlia di Sion,
di spezie rare emanavi la fragranza,
le doti non comuni spandevano l’olezzo
di ònice e storace,
di mirra e cinnamomo e balsamo soave.
Fondesti coi talenti la tenacia,
cercando di dar senso all’esistenza umana.
Dove abbondava lume di ragione,
sovrabbondò la luce della fede e rifulgesti come stella,
poiché cercando il Vero sapesti riconoscere
colui che è Verità e Vita e Via.
Comprendesti che l’Altro era il Dio vivo,
Jahweh della promessa fatta ai padri,
venuto nella carne a porre la sua tenda in mezzo a noi.
E te ne innamorasti senza scampo.
Ti lasciasti condurre nel deserto
e la sua voce calda al cuore tuo parlò.
La mano nella mano, ti guidò per la salita del Carmelo
e ad ogni passo cresceva la vostra intimità.
Più ti elevavi in alto e più toccavi profondità insondabili.
Sempre più su, fino alla cima del Calvario,
dove migliaia di figli di Israele già erano condotti in sacrificio.
E li sentivi tuoi, della tua carne,
finché Amore ti raccese il desiderio
di fonderti con Cristo sulla Croce.
Sophia, poi Grazia e infine Gloria,
così mutò il tuo nome, Teresa Benedetta.
Fu questo il tuo viaggio della vita:
partisti dalla sapienza umana,
passasti per la conoscenza,
e della scientia crucis facesti la tua unica speranza.
“Ave Crux, Spes Unica!”.
Coma una nuova Ester, la sposa del Grande Re,
intercedevi presso Dio, cercavi le parole silenziose
per riscattare il tuo popolo, l’eletto,
votato nuovamente allo sterminio,
per la follia omicida che insanguinava il mondo.
Ma la geenna che consumò il tuo corpo
non sapeva che un più vivido fuoco
già ti aveva consumato il cuore nell’amore
per lo Sposo che seguivi sul cammino della Croce,
come olocausto puro, per la redenzione dal dolore
che da millenni opprime la tua gente.
Auschwitz nuova Gerusalemme:
dall’infinito male al sommo bene.
La mano del carnefice fu ignara
di essere strumento della grazia
che in atto sacerdotale l’impresa scellerata trasformò.
Il gesto abominevole del folle
si tramutò in crudele liturgia.
Come prezioso incenso di preghiera
salisti verso il cielo da un camino
e a Dio, che in voi piangeva l’obbrobrio della storia,
insieme a te portasti quelle vite spezzate dall’orrore
di cui non si cancella la memoria. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«"L'Amore sarà per sempre la nostra eterna vita"... parole di Edith Stein, riportate sulla targa commemorativa nel campo di sterminio dii Auschwitz- Birkenau - Ebrea tedesca, filosofa professoressa e ricercatrice stimata, scrittrice, convertita al cristianesimo e monaca carmelitana, innamorata della Croce di Cristo è per me uno dei più fulgidi esempi di Donna straordinaria, femminista ante litteram perché totalmente padrona del suo destino, colta, anticonformista, coraggiosa e coerente fino alla morte. la Chiesa la venera come Santa e copatrona d'Europa con S. Caterina e S. Brigida» |
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