Tra futuro socchiuso,
spifferi di cuore,
bucavan
palloncini gonfi di gelido vento di routine,
danzando tra boccoli corvini,
leggiadri di speranza.
Scalciavan,
da spiragli d'imperfetti sigilli,
battiti di luce d'un amor a ciel sereno,
illuminando di voglie
strade curiose del passato.
Tempo,
che tingi di gesso
nere chiome d'ardesia,
spalancami a correnti d'aria del domani
anziché sbirciarmi,
sibilando,
da serratura di porta di casa.