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Sta matina c'è friddu
mancu l'aceddruzzi si vidinu n'to jardinu.
M'pari turi si rasca a schina
cu i dita caddrusi s'à drizza a coppula,
a forbici e a runca n'to panaru
e supa a spaddra, nu saccu i cannavazzu.
Navutra jurnata i sudura si pripara
sempi n'ta stessa manera
nu tozzo i pani niviru
e na buttigghieddra i vinu sinceru.
"Marì, nun mi spittari pi manciari
aja finiri i zappari -
cinquanta conchi mi stesiro
e poi l'erba pi cunigghi
aja cògghiri.
Tornu stasira, cu scuru,
u sai muggheri mea
sta vita nà scigghìa jeu
pi cruci ma lassaru.
Ma aju l'occhi pi guardari
pi cuntari l'albi e i tramunti
pi sapìri d'unni vegnu
e pi scegliri lu me distinu.
Sugnu g'nuranti
a scola me patri nun mi mannau
però sacciu discerniri tra u beni e u mali
e finché aju sciatu n'corpu
lu gridu a la luna e a lu suli.
A forza di ll'omini
nun è n'ta u potafogghiu,
è n'ta lu cori e n'ta l'anima
è n'ta na sula parola
chi si chiama Dignità."
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Traduzione:
la dignità di compare Turi
Stamattina c'è freddo
manco gli uccellini si vedono nel giardino
Compare turi si gratta la schiena
con le dita callose sistema la coppola
le forbici e la roncola nel cesto
e sulla spalla, un sacco di canovaccio.
Un'altra giornata di sudore si prepara
sempre nella solita maniera
un tozzo di pane nero
e una bottiglietta di vino sincero.
"Maria, non aspettarmi per mangiare (pranzo)
devo finire di zappare
cinquanta "conchi" (base delle piante di vite) mi son rimaste
e poi, l'erba per i conigli
dovrò raccogliere.
tornerò stasera, col buio
lo sai moglie mia
questa vita non l'ho scelta io
come croce me l'han lasciata
ma ho occhi per guardare
per contare albe e tramonti
per sapere da dove vengo
e per scegliere il mio destino
sono ignorante
a scuola mio padre non mi ha mandato
però so discernere tra il bene ed il male
e finché avrò fiato in corpo
lo griderò alla luna e al sole.
La forza degli uomini
non sta nel portafogli
è nel cuore e nell'anima
è in una sola parola...
che si chiama Dignità." |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Il mestiere antico del contadino. Tra il sudore i sacrifici e la fatica affiorano i pensieri e gli affetti e, qualche volta... i sogni. La consapevolezza della propria condizione non diventa una ferita ma orgoglio e - dignitą -.-» |
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