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"Cu parra i tempu, perdi tempu"
m'avìa dittu a bonanima i me nonnu,
passaru quarant'anni ormai
e n'zemula a u riloggiu mi lassau
proverbi antichi, poesie e filastrocchi.
Tanti voti mi dicìa
"Turi... nun aiu oro i lassariti,
ma rammèntiti sti paroli,
preziosi assai sunnu
è a sula mea eredità,
me nonnu ma lassau a mia
ieu ora, a lassu a tìa".
E accussi u tempu passava,
ieu ddivintava granni
e iddru pianu pianu sinni ia
cu dru passu, c'àmmia mi parìa di giganti
e cu tutti chiddri capiddri ianchi.
Ora vecchiu mi manchi
...assai mi manchi
e ogni tantu
quannu chìanciu e mi sentu sulu
mi ricordu i to paroli
i battuti di fimmini, i risati
i poesie chi ti m'intavi
pi farimi pinsari, ridìri,
...iucari.
"l'eredità nonnu?"
...nun m'importa
nun c'è oro chi basta
pi pagari ddri paroli.
-
Traduzione:
L'eredità di mio nonno
"chi parla del tempo, perde tempo"
diceva buonanima di mio nonno
son passati quarant'anni ormai
e assieme all'orologio mi ha lasciato
poesie, filastrocche e proverbi antichi.
Spesso mi diceva
"Turi... non ho ori da lasciarti
ma ricordati di queste parole
son assai preziose
è la sola mia eredità,
come mio nonno le ha lasciate a me
io ora, le lascio a te".
E così il tempo passò
io divenni adulto
e lui pian piano se ne andò
con quel passo, che a me sembrava di gigante
e con tutti quei capelli bianchi.
Ora vecchio mi manchi
...assai mi manchi
e qualche volta
quando piango e mi sento solo
ricordo quelle tue parole
le battute sulle donne, le risate
le poesie che inventavi
per farmi pensare, ridere
...giocare.
"l'eredità nonno?"
non importa
non c'è abbastanza oro
per pagare quelle parole. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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