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| Ti bramerei parola quando ancor chiusa stai
nel tuo alveo naturale di pensiero germinante
leggiadra e palpitante come novella rosa
E ti vorrei vestita dei più bei colori
e ti vorrei fragrante d'aria verde e amica
e di tempo tornita, declamante eco di memoria
di me fanciullo, serena icona d'ingenua meraviglia
Ti bramerei oh silenziosa di tenue ardor soffusa
soave nota, un fremito vago a effonderti in ansia
di vento e tra fronde e nembi poi farti cullante
musica d'eterno
Cosi ambirei carpirti a un lembo d'universo
ardito tremore e del mar sussurrante clamore
in quell'atmosfera dolce e primordiale distesa
nella calma già tinta di buiore dove il vivere
si congiunge al morire nel monotono suono
emanato dal rompersi dell'onda sulla riva
E invece sto qui ad aspettare che il sacro fuoco
d'inquieto ardore s'innesti docile al mio sangue
freddo d'inverno nel martirio del cuore e si trasmuti
in nero fiore d'inchiostro su nivei fogli in attesa
d'estatici abbandoni
Ti anelerei oh algida, semenza, ingobbita al chiar di luna
prender della mia penna l'incerta direzione e in riverente
osanna, innumeri croci tracciare qui sull'arida superfice
di pagine intagliate da un infame sorte con la maledizione
atavica d'una solitudine perenne
Quello che resta della vita mia
costellata da mille dolori
Oh purezza limpida, eterea e impetuosa
ti bramerei parola!... Mio unico amore. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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